Maurizio Gallo m.gallo@iltempo.it Che la sinistra radicale ...
Ma ormai anche Prc, Pdci e Verdi sono nel mirino di chi si considera più a sinistra di loro. Il dissidente Salvatore Cannavò, deputato di Rifondazione, accusa Prodi e i suoi alleati. Tutti. «Coloro che piangono i morti sono gli stessi che li mandano a morire - dichiara - Il governo Prodi, nella sua interezza, compresa la sinistra "radicale," con l'unica eccezione di Sinistra Critica, ha aumentato gli stanziamenti per le missioni all'estero». Più diplomatico Fausto Bertinotti. La terza carica dello Stato rileva come «l'Ue in primo luogo, l'Italia e le forze impegnate in Afghanistan siano sempre più indotte a una riflessione strategica sul fine che con quella missione si persegue e sul come esso vada perseguito». Nessun riferimento alla «riflessione strategica», però, compare nel comunicato di cordoglio successivamente diramato dal presidente della Camera. Il resto è una raffica di richieste di ritiro. Da quella un po' sibillina del ministro Ferrero (Prc): «I gravi rischi a cui sono sottoposti i militari italiani e il perdurare di un contesto di guerra civile - afferma - credo ci invitino a riflettere con molta attenzione sul senso e le modalità della nostra presenza. Per il capogruppo rifondarolo al Senato Russo Spena, «la spirale guerra-terrorismo innescatasi in Afghanistan è ormai del tutto incontrollabile». Il segretario del Pdci Diliberto sottolinea che la missione è «sempre meno umanitaria» e chiede che qualcuno gli spieghi «perché continuiamo a stare in Afghanistan». Più diretto il coordinatore del partito Rizzo, secondo il quale «occorre ritirare subito i nostri soldati». Il Verde Cento ribadisce che l'obiettivo resta il ritiro del nostro contingente, «unica soluzione per aprire la stagione del dialogo e della pace». La replica del premier è netta. «Non si mette in discussione la nostra presenza nelle missioni di pace», assicura Prodi. «Sono addolorato, anche per il fatto che l'attentato è avvenuto quando veniva consegnata un'opera che serviva ai cittadini, quindi nel momento di espressione più pacifica e generosa dell'azione italiana». Ma «le scelte dell'Italia vengono esaminate e discusse nell'ambito della politica generale, non in conseguenza di singoli luttuosi e tragici avvenimenti». In linea con il Professore, tutti i «moderati» della coalizione, da Mastella a Boselli. L'augurio di quest'ultimo sulla necessità di evitare polemiche di fronte alla morte del militare italiano, è caduto nel vuoto. L'unico ad averlo raccolto, involontariamente ma con il suo consueto rigore superpartes, è il capo dello Stato Napolitano. Che si è limitato ad esprimere alla vedova del maresciallo ucciso il suo cordoglio e «i sentimenti di riconoscenza del Paese».