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Un molisano di 25 anni il creatore del logo del Partito Democratico

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Se ne sta in disparte poi, quando Walter Veltroni lo chiama sul palco improvvisato per l'occasione, utilizza appena cinque minuti per spiegare il suo lavoro. «Le indicazioni che ci avevano dato - esordisce - erano tre concetti: la modernità, la velocità e la pulizia. Io sono partito dalla bandiera italiana per la sua leggerezza, la pulizia della forma, la semplicità del messaggio, e anche la sua modernità. E poi sotto al nuovo simbolo ho inserito l'Ulivo, perché rappresenta la storia del Pd, la sua radice». Arriva Ermete Realacci presidente della commissione Ambiente e membro dell'esecutivo del Pd. Sorride. Abbraccia Storto e commenta: «È il simbolo di un grande partito che guarda al futuro e vuole bene all'Italia. Il partito del patriottismo dolce. Noi saremo così». Poco più in là Enrico Letta si limita ad un «mi piace la scelta del tricolore», mentre Rosy Bindi parla di un simbolo «solido non da partito liquido».

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