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Menia, (An): "Tutto prontocontro di noi"

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Sisfoga Roberto Menia, deputato di An, un finiano della prima ora. Con il presidente del suo partito ha condiviso l'antica amicizia con Almerigo Griltz, il giornalista triestino morto in Africa mentre documentava una guerra. E Menia è anche uno che parla chiaro, senza giri di parole, parla in faccia anche al capo. Arrivisti, a chi si riferisce? «Arrivisti ce ne sono sempre. Da noi e anche altrove. Quando si va in battaglia sono i primi a dileguarsi. Quindi, ogni tanto, lo scontro ci fa bene». Onorevole, dal duello Fini-Berlusconi come se ne esce? «Semplice. O con un chiarimento o andremo avanti con due progetti diversi di centrodestra. Vedremo». Ma perché An, che ha reclamato il partito unico, è contraria al progetto di Berlusconi? «Al momento quello di Berlusconi appare come il rifacimento di Forza Italia. Se uno lancia un progetto unitario non lo fa così». Così come? «Be', un partito unico non può nascere con l'annessione. E nemmeno si può dire: "Io faccio così, chi c'è, c'è; o con me o contro di me". Insomma, l'ha detta una volta Gesù Cristo e non mi pare che questo sia il caso». Ma non eravate a favore del partito unico? «Certo, eravamo e lo siamo ancora. Ma per farlo sarebbe stato giusto che il leader ci avesse chiamato e avesse detto: "Ragazzi, che ne pensate?". Altrimenti ognuno va avanti per la sua strada, noi abbiamo la nostra e non abbiamo paura di nulla». Ma perché An teme che sia in corso un'offensiva del Cavaliere contro la sua stessa esistenza? «Scusi, ma lei ha visto cosa è successo in questi ultimi mesi? Guardi il simbolo dei Circoli della Brambilla. E anche quello de La Destra di Storace. Sembrano fatti dallo stesso grafico e certo non è un caso». Suvvia, ma come fa a pensare che Berlusconi ha fatto La Destra? «L'ho visto. Ho visto un deputato di Forza Italia che parlava con quelli di An un po' in dissenso e proponeva loro di passare con il partito di Storace... È così chiaro». Sta di fatto che Fini e Casini non aspettavano altro che mettere Berlusconi sotto processo? «Ma non mi faccia ridere. Non ho capito qual è la colpa di Fini. Aver fatto una grande manifestazione di piazza contro Prodi? Lo dicano, non c'è problema. Io penso che Berlusconi, uno così attento ai sondaggi, sia rimasto impressionato dal fatto che Fini era così alto nei consensi. Credo che tutto si leghi, non è nulla casuale». E spaventato abbia cercato di azzopparlo? Vuole dire questo? «Osservo la successione dei fatti». Ma non sarebbe ora di finirla con le accuse reciproche? «Ma possiamo almeno rispondere? Anche voi giornalisti ci state massacrando da giorni, ridicolizzando le nostre ragioni. Avremo il diritto di dire la nostra? O dobbiamo stare zitti? Voglio esser chiaro: non siamo i camerieri di nessuno». L'ha detto, e ora? «Ora si vedrà. Spetta a Berlusconi spiegarsi. E non solo nei confronti di An. Ma anche nei cofronti di Forza Italia dove è scattato il terrore visto che nessuno sa che fine farà». F. d. O.

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