Paolo Zappitelli p.zappitelli@iltempo.it L'epitaffio sulla ...
Poche parole per chiudere definitivamente un'esperienza e provare ad aprirne un'altra. Perché Bruno Tabacci — che a suo tempo disse che piuttosto che andare con Berlusconi avrebbe lasciato la politica — un progetto che «va oltre» ce l'ha e ha provato a buttarlo in mezzo al dibattito politico per vedere l'effetto che fa. «Con una legge elettorale proporzionale sul modello tedesco — ha spiegato — resteranno in piedi poche aree politiche: il Partito democratico, il partito populista berlusconiano, An, la Cosa Rossa. Noi dobbiamo fare la Cosa Bianca. Convocare già a gennaio gli Stati Generali di quello che dovrà essere un nuovo grande partito di centro. I soggetti da coinvolgere sono quelli con cui ho tenuto i contatti in tutti questi mesi, partendo da Savino Pezzotta e Luca Cordero di Montezemolo». E se Tabacci propone, il suo «socio» del «Manifesto di Subiaco», Mario Baccini, prova già a dare sostanza a quel progetto. Il senatore dell'Udc ieri ha partecipato al Forum permanente delle Associazioni per la buona politica. E ha spiegato: «Questo è solo un primo passo. Penso ad una manifestazione nazionale, forse a gennaio». Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, prova a tappare le falle che si sono aperte nel partito: «Per noi l'obiettivo resta quello di dare vita ad un partito dei moderati che faccia riferimento al Ppe». Ma Baccini e Tabacci non sono due personaggi qualsiasi nell'Udc. Il primo ha in mano le chiavi di una delle due casseforti di voti dei centristi, il Lazio, il secondo ha rapporti, stretti, con il mondo economico milanese. E con Luca Cordero di Montezemolo. Il quale, proprio pochi giorni fa non ha escluso un suo impegno in politica.