Il Cav rilancia
Con calma, ma aderiranno tutti. Questa è ancora la mia speranza e la mia convinzione», dice imboccando via del Corso e avviandosi verso casa. Il giorno dopo la presentazione della nuova formazione politica, partito o popolo delle Libertà, e due giorni dopo il grande spariglio della politica italiana, il Cavaliere si impegna a rassicurare. Rassicurare il Ppe e anche il Parlamento europeo, visto che, grazie allo zampino di Antonio Tajani, parla al telefono con Hans Poettering al quale illustra sondaggi che già danno la nuova formazione politica tra il 35 e il 37% e spiega che si batterà per una nuova legge elettorale, magari anche sul modello tedesco. E rassicurare Forza Italia. A pranzo vede i quarantenni su cui punta di più (Crosetto, Gelmini, Carfagna, Lupi con il gran ritorno di Marcello Dell'Utri) che sono preoccupati non tanto per il nuovo partito quanto per il ruolo che svolgerà Michela Vittoria Brambilla. Berlusconi sbotta: «Ragazzi, mi sono messo in gioco io e dovete farlo anche voi». E aggiunge: «In tv voglio solo facce nuove», dice davanti a un attonito Giulio Tremonti. E quello è il senso anche delle frasi che pronuncierà davanti ai gruppi di Forza Italia convocati ad hoc: «Nei sondaggi voliamo, la prossima volta avremo undici deputati e quattro senatori in più». «Se avremo la maggioranza per consentirci di governare, bene - ragiona Berlusconi con i suoi - altrimenti, per il Paese, dovremo allearci con la più grande forza nel centrosinistra e fare come in Germania». Con Veltroni, ricorda il Cavaliere, «i canali sono aperti, il nostro referente da oggi in poi sarà il Partito democratico» perché «con tutte le divisioni che ci sono state non potevamo riproporre lo stesso schema del passato, dovevamo avere delle garanzie per poter governare sul serio». Al punto che arriva a paventare la grande coalizione che, ricorda il Cav, «conviene anche ai nostri vicini del Pd (ha detto proprio vicini, ndr), che non possono pensare più di governare con l'estrema sinistra». Un modo per spavantare Fini. Ecco, su Fini il ragionamento cambia. Berlusconi non usa più le parole soffici e morbide che utilizza con i suoi. No, con l'alleato (o forse ex) i toni cambiano: «Il solo fatto di essere stato sospettato di aver pagato per avere avuto dalla mia parte Storace e Santanchè e di aver influenzato Striscia la notizia mi ha offeso». Poi, un altro piccolo sgarbo: in serata ha ricevuto Storace, Buontempo e Santanché, de La Destra. In serata spuntano i problemi. Che fare adesso? Come passare da Forza Italia al nuovo partito? Per il momento Berlusconi pensa a un comitato ristretto che si occuperà degli aspetti organizzativi. Uno, il principale, è che il partito di via dell'Umiltà sta celebrando i congressi provinciali. Per andare dove? E per fare cosa? E ha senso adesso visto che si sta varando un nuova formazione politica?. Su questi punti il Cavaliere è stato evasivo: «Non lo sa neanche lui, ne sta discutendo con tutti noi e poi deciderà», spiega un fedelissimo. Siamo ancora all'inizio.