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Non è stato duro come Fini, ma anche Umberto Bossi, per ...

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Ciò che è certo, dopo che domenica Bossi aveva criticato la mossa del leader della Cdl, è che il numero uno della Lega ha fatto un passo indietro. Ha rivisto la sua opinione sul Ppl. E si è addirittura complimentato con Berlusconi. «Sì, sì ho parlato con Berlusconi - ammette ai cronisti - e devo dire che ha una grande capacità politica. Perché a mio parere sta cercando un'armistizio per arrivare a fare una legge elettorale», ha ammesso Bossi. Roberto Maroni, presente al colloquio, ha rivelato: «Bossi ha chiamato Berlusconi per capire se l'annuncio del nuovo partito significasse un cambiamento di programma. Cioè se cambiava l'impegno a fare la legge elettorale per evitare il referendum. Berlusconi ha assicurato al leader della Lega che nulla è cambiato e ha confermato l'impegno a realizzare la riforma del sistema di voto per scongiurare il referendum». Dunque, come hanno fatto An e Udc e altri partiti come il Pri (il segretario Francesco Nucara ha detto che che il suo simbolo non si unirà al Ppl, ma resterà fedele alle alleanze), anche la Lega tira le somme: ok al confronto, ma senza rifugiarsi tutti sotto lo stesso tetto. E i confronti tra Lega e Ppl sono già iniziati. Il leader della Lega, Umberto Bossi, ieri ha incontrato nella sede del Carroccio, Giulio Tremonti. Al centro del colloquio, a quanto si è appreso, oltre all'analisi della situazione politica in Italia, dopo l'annuncio di Berlusconi, soprattutto la questione della legge elettorale che sta particolarmente a cuore alla Lega. In giornata ha voluto confermare l'obiettivo di mandare a casa Prodi, anche Roberto Maroni: «L'obiettivo di far cadere il governo Prodi c'è e rimane,adesso noi siamo alleati con Berlusconi. Ma noi non siamo un partito ideologico, non siamo di destra o di sinistra, non abbiamo nemici. Abbiamo un obiettivo, il federalismo, alleandoci di volta in volta con chi è meglio per ottenerlo. Adesso la Lega - ha continuato Maroni - comincerà ad analizzare la situazione e il prossimo appuntamento è per il 16 dicembre a Milano, quando la Lega scenderà in piazza per la grande manifestazione che abbiamo già annunciato». E parole di conforto al cavaliere sono arrivate anche da parte di Roberto Calderoli: «Berlusconi ci ha rassicurato sul fatto che non aveva intenzione di coinvolgere la Lega nel partito unico. Direi: bene le parole di Berlusconi - ha aggiunto Calderoli - anche per quel che riguarda la volontà di procedere nelle riforme».

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