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Fini: "Da Silvio una rottura premeditata"

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Tantopiù se quella del Cav «è stata un'azione premeditata e lucida per tagliarci fuori». No, non si scioglie e non confluisce nella nuova «creatura» di Silvio Berlusconi. «Non se ne parla proprio», dice Fini che ancora non ha chiaro cosa sarà il Partito del popolo italiano delle libertà: «Non ho capito se è un nuovo partito o un restyling di Forza Italia». Certo è che la rivoluzione all'interno del centrodestra ha messo spalle al muro e al lavoro tutti. Proprio An in primis, che ieri decide di convocare un ufficio politico, per confrontarsi e mettere a punto la propria strategia. Alla riunione Fini, Alemanno, La Russa, Gasparri, Ronchi, Matteoli, Lamorte si «sorbiscono» tutto il discorso di Berlusconi impegnato a presentare il suo partito a piazza di Pietra, a Roma. Poco più di un'ora e il dato è ufficialmente tratto. «An non si scioglie e non confluisce», ma fa gli auguri al Cavaliere, col quale «si confronterà in Parlamento e nel Paese per mandare a casa Prodi e costruire un'alternativa alle sinistre». Ma «anche in assenza di vincoli di coalizione - spiega Fini a fine riunione - An lavorerà per definire un progetto che, sui temi della legalità, dello sviluppo economico, della giustizia sociale e delle riforme, sia in sintonia con l'interesse nazionale e con le aspettative del popolo del centrodestra». Dunque si continuerà a lottare per andare alle elezioni anticipate anche dalle parti di via della Scrofa. La legge elettorale, sottolinea Fini che vorrebbe restare fedela al bipolarismo, potrebbe essere «il Vietnam di Prodi, terreno dove potrebbe perdere la sua partita, dopo la Finanziaria». E sull'annunciata morte del bipolarismo in Italia risponde: «Dipende solo da come cambierà la legge elettorale». Insomma, di dialogo col Ppl ce ne sarà tanto quanto ce ne è stato con Forza Italia, ma Alleanza nazionale, come dice Gianni Alemanno, «va avanti per la sua strada». Proprio l'esponente di An precisa che il suo partito vuole «continuare nel proprio progetto». Vuole continuare a occuparsi di sicurezza, sente l'esigenza di rimanere molto vicino ai problemi del cittadino, anche in vista delle Provinciali, programmate per la prossima primavera. «Abbiamo riflettuto molto sulla proposta di Berlusconi - dice Alemanno a margine del vertice - ma An non può essere cancellato. Noi siamo i primi a manifestare, ma non basta lanciare slogan. Bisogna essere accanto alle persone. Anche noi siamo un partito del popolo».

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