Berlusconi, alle 18 la conferenza stampa di annuncio del nuovo partito
la nascita della sua nuova formazione politica. Walter Veltroni, chiamato in causa da questa svolta di Berlusconi, rilancia: "Per quanto ci riguarda la prospettiva non è solo una discussione sulla legge elettorale, ma anche sulle riforme costituzionali e sui regolamenti parlamentari. Queste tre cose stanno insieme e insieme devono essere affrontate". Veltroni ha voluto sottolineare che considera "un fatto importante e utile che dal rifiuto del dialogo si sia passati alla disponibilità. E' un fatto positivo che auspicavamo, ma - aggiunge - sia chiaro che il confronto non riguarda solo la legge elettorale, ma anche l'assetto istituzionale". L'iniziativa di Berlusconi di creare un nuovo partito non sorprende il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Maroni. "E' una sua vecchia idea, vuol mettere insieme tutti i partiti del centrodestra sul modello americano. Per i giornali è una novità, per noi no, dato che ne parla da anni. La Lega comunque non è interessata" ha detto Maroni in un'intervista. Berlusconi comunque ha già fissato la tabella di marcia del nuovo partito. "Faremo l'assemblea Costituente il 2 dicembre, cioè nell'anniversario della grande manifestazione dell'anno scorso. E in questo partito possono venire tutti quelli che ci vogliono stare. E' chiaro che questo cambia tutto sulla legge elettorale...». E Paolo Bonaiuti oggi spiega: "Che si chiami Nuovo partito popolare o Partito del popolo, la decisione è presa, la gente ci appoggia e appoggia il progetto di Berlusconi". Quanto al rapporto con gli alleati, ha precisato l'esponente forzista: "il partito è aperto a chi vorrà entrare, purché condivida il progetto: pulsate et aperietur vobis; bussate e vi sarà aperto". Ma la risposta di Fini è stata stamattina secca e netta: " Non se ne parla proprio. Quella di Berlusconi è una scorciatoia personalistica, plebiscitaria". Silvio Berlusconi è stato durissimo contro An e Gianfranco Fini. "Non posso accettare di diventare il capro espiatorio delle difficoltà interne di Fini", aggiunge. "Mi sono rotto le scatole", dice netto l'ex premier, ricordando che con la legge elettorale tedesca An "non conterebbe più niente". Ma mentre con An è ormai rotta di collisione, già arrivano le prime adesioni, sia pure per ora solo ideali, dalla destra di Storace, che tuttavia premette: "Ho un dovere verso una classe dirigente. Quindi devo incontrare i miei collaboratori in settimana per parlare di questo che comunque è un evento che ha una portata rivoluzionaria nella politica italiana. Occorrerà prima discuterne, però è certo che Berlusconi ha messo in campo una proposta forte che serve probabilmente a rappresentare una coalizione di lealisti".