Maurizio Gallo [email protected] Che l'agente abbia ...
«È stato un intervento non professionalmente corretto - ha detto Vincenzo Giacobbe ai microfoni di Radio 24 - Era meglio non tirare fuori la pistola». Il ministro dell'Interno Giuliano Amato, poi, riferendo alla Camera, ha osservato: «Sembra definitivamente accertato che lo sparo è avvenuto con le braccia tese dall'altra parte dell'autostrada». E, se non bastavano le testimonianze oculari, come quella di un automobilista romano che ha visto il poliziotto impugnare la sua Beretta calibro 9 a braccia tese e puntarla dritto davanti a sé, anche i primi risultati dell'autopsia sul corpo di Gabriele Sandri confermano la dinamica dei fatti. Lo ha anticipato il legale di famiglia della vittima: l'esame anatomopatologico rivela «che il colpo è stato sparato ad altezza d'uomo e con il braccio teso. Il tramite è netto, quindi il proiettile è entrato dritto: i fori sono paralleli», ha detto Michele Monaco, riportando quanto gli ha comunicato il perito di parte. «Sembra, che Gabriele abbia perso subito conoscenza, che sia stata recisa la giugulare e che sia morto in pochi minuti a causa dell'emorragia», ha aggiunto il penalista. A questo punto, dunque, è molto probabile che il primo reato ipotizzato nei confronti di Spaccatorella passi da omicidio colposo a volontario sotto il profilo del dolo eventuale. Il poliziotto, insomma, avrebbe messo in conto che la propria azione poteva portare alla morte di qualcuno. Indagati, per tentate lesioni aggravate contro ignoti, anche i ragazzi che erano sulla Megane. I quattro avrebbero riferito al pm che non ci sarebbe stata alcuna rissa. Avrebbero incrociato nella piazzola dell'autogrill una Mercedes con a bordo un gruppo di supporter bianconeri, che non sarebbero neanche scesi dalla vettura. Tra i due «equipaggi» ci sarebbe stata una scaramuccia verbale, che si è conclusa con in alcuni «colpi» tirati alla Mercedes dai laziali. Gli juventini si sarebbero subito allontanati. Gli amici di Gabbo avrebbero riferito di aver udito urla provenienti dalla carreggiata opposta e di aver capito che si trattava di poliziotti ma di non aver sentito colpi di pistola. Risaliti in auto per allontanarsi a loro volta, hanno udito un rumore e hanno pensato a una sassata. Solo quando erano già partiti, si sono accorti che Gabriele era stato ferito. «Ci sono state tre ombrellate e una bottigliata su una mano, ma non appena hanno sentito la sirena, tutti sono entrati in macchina e sono andati via», ha precisato un altro amico di Gabbo. Che ha commentato: «È l'ennesimo modo per distogliere l'attenzione dalle responsabilità gravissime del poliziotto». Sulla vicenda è intervenuto perfino il presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano ha chiesto che su quanto accaduto venga fatta «piena luce, indipendentemente dai gravi fatti di violenza verificatisi a Roma e altrove, che sono da considerarsi del tutto estranei alla limpida e mite figura del giovane Sandri».