Fabio Perugia f.perugia@iltempo.it Il centrodestra rilancia ...
Da oggi, infatti, nelle piazze di Roma verranno aperti i primi banchetti informativi di FareAmbiente, che assieme a Sandro Bondi (FI), Adolfo Urso (An) e Pier Ferdinando Casini (Udc) cercherà di recuperare vent'anni di gap con il resto del mondo. «Abbiamo perso tutti questi anni, non perdiamone altri», ha detto il leader Udc Casini alla presentazione del progetto. Un progetto «verde». Sì, perché la causa maggiore che determina disastri ambientali ed emissione di anidride carbonica (Co2) nel mondo, è la produzione di energia attraverso l'uso di combustibili fossili, cioè tutti quei materiali «frutto» della terra, come il petrolio e i gas. Materiali, inoltre, che oltre a inquinare sono destinati a scomparire (tra 10 anni la quantità di petrolio non sarà più sufficiente a soddisfare i nostri bisogni energetici). Ma la sinistra estrema (Verdi, Prc, Pdci e Sd) continua a urlare il suo «no» al nucleare («no oggi e no domani», dicono gli uomini di Pecoraro Scanio), tanto che domani scenderà a piazza Farnese per ricordarlo ai cittadini. «Oggi - ha attaccato invece Urso di An - è giusto scendere in campo per dire no all'Italia dei veti. Con quel referendum il nostro Paese si è impantanato». Della stessa opinione anche Bondi, che ha sottolineato come «il tasso di ideologia è troppo elevato, e l'ambientalismo è una costola ideologica della sinistra». E l'evoluzione delle idee della destra sembrano colorarsi sempre più di verde. Il tema dell'ambiente è divenuto una delle grandi battaglie dei leader d'opposizione, che hanno rotto il monopolio della sinistra e puntato al nucleare, ma anche sullo studio di energie alternative. Del resto l'Italia utilizza già energia nucleare, ma non producendola è costretta a comprarla in altri Paesi. A discapito delle finanze e dello sviluppo del Paese.