Tariceanu ritratta: "Intesa parziale"
All'incontrodi ieri tra il premier romeno, Colin Popescu Tariceanu, e il presidente del Consiglio, Romano Prodi, i due sembravano aver trovato la giusta intesa, scrivendo assieme anche una lettera al presidente della Commissione europea Barroso, nella quale spiegavano che il problema rom era europeo. Ma in serata è arrivata l'inaspettata frecciata da parte di Tariceanu: «Il clima tra i due governi è parzialmente sereno. Tutte è andato bene, ma non posso non sottolineare le moltissime dichiarazioni fatte nei giorni scorsi da politici italiani, che hanno hanno acceso il fuoco delle polemiche, della xenofobia, con accenni fascisti che non mi aspettavo di sentire in Italia». Così, con queste parole, il presidente romeno ha lasciato l'Italia. I due capi di governo in realtà, nell'incontro pomeridiano, avevano raggiunto più di un accordo. «In Italia verranno inviati centinaia di agenti romeni - ha spiegato Prodi - e instaurata una task force congiunta». Inoltre verranno incrementate le misure di sicurezza alle frontiere e aumenteranno il numero dei consolati romeni nella Penisola. Prodi ha voluto rassicurare il premier romeno rinnovando l'amicizia dell'Italia al suo Paese. «Siamo d'accordo - ha detto Prodi - sull'esigenza di garantire la libertà di circolazione. Le nostre misure sono in linea con le direttive europee». Tariceanu, prima di ricordare come il «popolo romeno sia in maggioranza composto da buoni lavoratori», ha rsottolineato che nell'incontro privato con Prodi, si è firmata una lettera indirizzata all'Ue. Nel testo Roma e Bucarest chiedono a Bruxelles di attivarsi subito, perché l'emergenza è tale che solo l'Ue ha la competenza di intervenire. Insomma, i rapporti politici tra Italia e Romania sembravano tornati sulla giusta carreggiata e parte dei problemi «girati» all'Europa che ha replicato: «Potete intanto utilizzare gli strumenti che già sono a vostra disposizione». Poi in serata la fumata nera di Tariceanu che ha di nuovo attaccato l'Italia e in particolare Walter Veltroni: «Non mi aspettavo certe dichiarazioni dal sindaco. Mi sarei aspettato più possibilità di integrazione ai romeni che vivono a Roma», ha attaccato Tariceanu. Ma in tema sicurezza, è arrivata anche la stangata del premier turco Erdogan a Prodi: «Alcuni Paesi dell'Ue non si sono mossi adeguatamente nella lotta al terrorismo. C'è ancora chi parla con i terroristi - conclude Erdogan - definendoli militanti o guerriglieri». Fab. Per.