Raid punitivo anti-romeni, tre feriti
Trei feriti, di cui uno grave. Tre cittadini romeni sono stati aggrediti a colpi di bastone ed altri oggetti, a Roma, da alcune persone, forse una decina, che avevano il volto coperto da caschi e passamontagna. Gli stranieri sono stati trasportati e ricoverati negli ospedali di Tor Vergata e Frascati, ai Castelli Romani. Secondo i medici, tra le persone aggredite solo una sarebbe in gravi condizioni. I carabinieri della compagnia di Frascati, con i colleghi di Roma coordinati dal comandante provinciale dell'Arma, colonnello Vittorio Tomasone, hanno avviato immediate ricerche del gruppo di persone arrivate improvvisamente nel parcheggio del centro commerciale Lidl, luogo di ritrovo di cittadini romeni. Il raid di ieri è solo l'ultimo atto di intolleranza violenta contro i romeni. Il 20 settembre, in via Tiburtina, quaranta persone tra i 25 e i 40 anni con il volto coperto da passamontagna e armati di catene, bastoni, sassi e bottiglie, hanno prima lanciato alcune molotov contro l'accampamento nomadi di via Tiburtina, a Roma, e poi hanno tentato una sorta di assalto. Uno degli aggressori è stato arrestato, un uomo di 40 anni, accusato di porto abusivo di arma bianca, oggetti atti ad offendere e resistenza a pubblico ufficiale. L'uomo si è detto promotore di un comitato spontaneo di residenti della zona di Ponte Mammolo "intolleranti" alla presenza dei nomadi. Sono stati i carabinieri in borghese a sventare l'assalto delle 40 persone che, urlando frasi contro gli immigrati, volevano provocare «un vero e proprio scontro, una vera guerriglia». Due notti prima lo stesso campo nomadi di Ponte Mammolo era stato preso di mira con il lancio di quattro bottiglie incendiarie, due delle quali esplose, che non hanno causato feriti ma molta tensione e danni alle baracche dove vivono circa una trentina di nomadi romeni. Oltre alle bottiglie molotov i carabinieri avevano anche sequestrato una tanica di benzina. Dura la condanna del sindaco Walter Veltroni: «Esprimo la mia condanna più grande per quanto avvenuto a Tor Bella Monaca. In un momento come questo occorre la più grande responsabilità da parte di tutti». Il primo cittadino sottolinea che «l'odio e le strumentalizzazioni di qualsiasi genere da qualunque parte vengano sono estranee ai valori della nostra comunità. Mentre siamo impegnati in un'azione difficile per tutelare la sicurezza dei cittadini - prosegue - voglio rivolgere un appello perché i toni e i comportamenti siano ispirati ai valori della convivenza civile e non della vendetta».