Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it Un colpo di mano della ...

Uno «scippo» costoso. Cosa è successo? La maggioranza, nel primo dei quattro passaggi della legge Finanziaria (quello della Commissione bilancio di Palazzo Madama ndr) ha fatto il suo shopping. Gli emendamenti approvati nel corso dell'ultima notte di esame portano con loro un aggravio di spese, dal 2008 al 2010, di sei miliardi di euro. Le maggiori spese non sono coperte? Sì. Ma solo con le compensazioni e con economie di spesa. Insomma coperture di cui è incerta la quantificazione. La certezza è invece che se si aumenta la spesa pubblica è automatico l'aumento delle tasse. Insomma per i sei miliardi in più dovremo pagare tutti? I costi sono presto fatti. Si tratta di sei miliardi di spese supplementari. Se si dividono per 58 milioni di cittadini italiani si ottengono cento euro a testa di nuove tasse. Per una famiglia un costo aggiuntivo di 400 euro e questo significa un euro in più al giorno. Una previsione nera.. Deriva dalle norme che sono state inserite. Alcune non sono chiare. Altre non hanno una quantificazione precisa. Penso ad esempio a quella sui precari della pubblica amministrazione. La norma di copertura limita l'onere a 20 milioni di euro, la relazione tecnica ne fa emergere 47,3 milioni di euro. A vista, però, sembrano insufficienti per una platea di 350 mila persone. Qual è il suo giudizio politico? Il Senato è stato ridotto dalla maggioranza a un bancomat per pagare la coesione della maggioranza.Lo dimostra il blitz fatto dalla maggopranza sulla spesa corrente. Su un totale di 1,9 miliardi, 1,4 sono stati approvati l'ultima notte di esame quando l'opposizione aveva lasciato l'aula e lasciato solo un presidio.