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Veltroni ammette: «I campi di concentramento di Pol Pot sono aggiaccianti come quello nazista di Auschwitz»

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Sono diversi i colori delle bandiere, diverse le motivazioni, ma la vita di quegli esseri umani è la stessa», ha detto il sindaco di Roma presentando, presso la galleria Alberto Sordi, il libro di Cristina Comencini «L'illusione del bene», insieme all'autrice e all'attrice Margherita Buy, che ne ha letto alcuni brani. Veltroni ha fatto riferimento al viaggio che farà ad Auschwitz con gli studenti romani dall'11 al 13 novembre. «C'è un'irripetibilità di quella vita - ha aggiunto Veltroni riferendosi a chi era recluso in quei campi - che non merita di essere archiviata sotto una diversa specie in ragione delle motivazioni che hanno spinto a fare l'una cosa o l'altra, essendo la stessa: la riduzione della libertà, la soppressione della possibilità per un essere umano di vivere la propria vita, dicendo le proprie idee o avendo la propria religione». Veltroni ha sottolineato che il libro di Cristina Comencini «parla con grandissimo e inevitabile coraggio del rapporto con il comunismo. Quello che bisogna dichiarare per essere creduti, rispetto a ciò che è stata la storia del comunismo, si trova nella concreta vita di milioni di persone». «Nessuno di noi - ha premesso Veltroni - ha il diritto di rimuovere ciò che è stato o di attribuire al tempo la possibilità di rimuovere le tracce, anche morali, di ciò che è stato, anche quei vertici impensabili del male che hanno finito per macchiare il mondo intero».

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