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I familiari delle vittime della strada chiedono più prevenzione e la certezza della pena

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I parenti e le vittime, aderenti a 18 associazioni - tra queste l'Aifvs e l'associazione europea familiari e vittime della strada, onlus - hanno manifestato ieri a Roma a piazza Santi Apostoli esponendo striscioni e magliette con con le foto di figli, fratelli, genitori, fidanzati vittime di pirati della strada. Per i manifestanti è ora di dire «Basta ad una giustizia ingiusta», e dare invece dignità sociale alle vittime ed effettiva garanzia costituzionale ai loro diritti. Tra i manifestanti anche i familiari dei 4 ragazzi rimasti uccisi ad Appignano da un furgone guidato da un rom ubriaco («4 famiglie lasciate alla deriva», si leggeva in uno striscione con le foto delle vittime). I manifestanti hanno chiesto, poi, «urgenti» e «adeguate» risposte legislative per «garantire, in chiave preventiva, una reale deterrenza della pena, una pari dignità processuale tra imputato e vittima, un risarcimento equo e integrale». Dai magistrati, pretendono «un'applicazione rigorosa del dettato legislativo: solo così, infatti, potrà assicurarsi la certezza della pena». Alla manifestazione di stamattina sono intervenuti anche l'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli e Roberto Calderoli della Lega. Nel pomeriggio a palazzo Marini si è tenuta la conferenza «Giustizia per le Vittime», alla quale sono intervenuti numerosi esponenti politici. Nel corso della conferenza, il viceministro ai Trasporti Cesare De Piccoli ha dichiarato che «il decreto Bianchi, varato di recente in materia di sicurezza stradale, ha introdotto una forte deterrenza, e inasprito in modo sensibile le sanzioni per le infrazioni più comuni e pericolose».

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