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De Magistris si oppone: "Le inchieste le tengo io"

Luigi De Magistris

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Ilpm di Catanzaro Luigi De Magistris ha impugnato il provvedimento con il quale gli è stata avocata l'inchiesta Why not, nella quale sono indagati il presidente del Consiglio e il ministro della Giustizia. Lo ha annunciato lui stesso, lasciando il Csm. «Ho presentato già stamattina il ricorso alla Cassazione contro l'avocazione della mia inchiesta» ha detto ai giornalisti. Poco o nulla, invece, il magistrato ha riferito riguardo l'audizione di Palazzo dei Marescialli: «I magistrati devono poter parlare in alcuni momenti. Non ritengo di aver violato il codice etico della magistratura - ha spiegato - Piuttosto bisogna chiedersi perchè si è arrivati al punto di aspettare che un magistrato denunciasse pubblicamente alcuni fatti gravi di cui molti erano a conoscenza». Poi, parlando dell'audizione davanti alla prima commissione del Consiglio, ha risposto ai cronisti: «Non posso raccontarvi nulla nel merito. Ho riferito fatti e circostanze e mi sono riservato di produrre documentazione adeguata la prossima settimana». Ad attendere De Magistris all'uscita da Palazzo dei Marescialli, oltre alla folla dei giornalisti, anche alcune persone venute da Salerno per sostenerlo e un comitato di nonni, che hanno incitato più volte il magistrato ad andare avanti con forza e tenacia. È invece slittato alla prossima settimana l'«interrogatorio» del pm calabrese davanti alla procura generale della Cassazione, che lo aveva convocato per oggi nell'ambito del procedimento disciplinare che gli ha promosso il ministro Mastella. Il rinvio è stato deliberato su richiesta del «difensore» di De Magistris, l'ex presidente dell'Anm Alessandro Criscuolo, che lo aveva sollecitato per avere il tempo di preparare con il suo assistito una memoria da consegnare alla procura generale della Cassazione. La nuova convocazione è stata fissata per mercoledì della prossima settimana. Sarà la prima volta che De Magistris sarà sentito dall'organo che rappresenta l'accusa sulle contestazioni che gli vengono mosse e che hanno spinto il Guardasigilli a chiedere il suo trasferimento d'ufficio in via d'urgenza. Oggi ci saranno altre audizioni davanti al Csm: sono previsti il procuratore di Salerno, Luigi Apicella, il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Antonio Pietro Sirena, e il presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati, Giuseppe Iannello. Salterà il suo «appuntamento» il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, che doveva comparire di fronte ai membri della Commissione trasferimenti del Csm. Lombardi ha chiesto un rinvio, essendo stato colto da una attacco febbrile. La convocazione di Lombardi era stata fissata per decidere la sua nuova destinazione dopo che il magistrato ha chiesto di lasciare la Procura di Catanzaro. La richiesta di Lombardi è stata quella di essere assegnato alla Corte di Cassazione o come consigliere o come sostituto procuratore generale, ma la sua domanda non può essere accolta per mancanza di legittimazione. Da qui la convocazione davanti alla Commissione trasferimenti, rinviata a questo punto a data da destinarsi per l'indisponibilità del procuratore di Catanzaro. Per lo stesso motivo è in forse anche l'audizione di Lombardi mercoledì prossimo davanti alla Procura generale della Cassazione, nell'ambito del procedimento disciplinare promosso dal ministro Mastella sul trasferimento d'ufficio del magistrato in via d'urgenza.

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