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«Saremo il faro del centrodestra»

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Me lo ricordo ancora dietro la scrivania che mi scrutava e mi diceva che con quel sistema elettorale nessuno poteva garantirmi nulla. Ottenni un successo straordinario». In piazza alla manifestazione di Fini. Un riavvicinamento ad An? «Le differenze di fondo rimangono ma si deve parlare con tutti. Questo non significa un reingresso ma condivisione di alcune scelte e prospettive». Più vicina a Fini o a Berlusconi? «A chi meglio interpreta la volontà della gente. Berlusconi, non venendo dalla politica, ha un altro modo di parlare. Fini è molto più strutturato, è duro da scalfire». Come valuta l'abbandono di An da parte di Storace? «Storace sta inguaiato. Non va da nessuna parte. È stato un miracolato e da An ha avuto moltissimo, compreso il potere da gestire. Non si crea un partito dal nulla». Lei lasciò An dopo le dichiarazioni fatte da Fini in Israele. Qual è la cosa che le ha dato più fastidio? «Oltre quanto disse, all'epoca non ci fu nessun mio coinvolgimento, neanche sul piano umano». Si è sentita tagliata fuori? «Sì. Incontrai Fini alla manifestazione milanese in cui parlò del voto agli immigrati. Ricordo di avergli chiesto che intenzioni avesse: "Farai partire qualche siluro da Israele?". Mi rispose: "Assolutamente no". Poi, invece, è arrivato un bel missile. Mi sentii tradita». A che punto è la Federazione del centrodestra? «Bisognerebbe iniziare anche solo con una Federazione a livello dei partiti più piccoli per poi arrivare ai cosiddetti big, perché il problema vero è lì». Le donne in Parlamento sono il 17%. Quote rosa? «Quote azzurre: 40% uomini e il resto donne». Quale battaglia sociale le donne dovrebbero affrontare? «C'è una recrudescenza di violenza nei confronti delle donne. Bisognerebbe ottenere il pubblico patrocinio, i processi per stupro dovrebbero essere gratuiti. Serve una risposta chiara: paga lo Stato, non la donna». Si diffondono le OSA. La destra si appropria di tematiche tradizionalmente di sinistra o la sinistra le ha abbandonate? «Ormai le tematiche sociali appartengono a un fronte trasversale. La sinistra ha completamente fallito a livello nazionale, mentre localmente è in leggero recupero. I sindaci, eletti dal popolo, sanno di avere una responsabilità nei confronti dei cittadini». Che spazio c'è in Italia per la destra radicale? «Dovrebbe essere un faro. Una grande vittoria sarebbe quella di riuscire a far parte di un progetto più ampio, indicando i limiti oltrepassati i quali la destra si trasforma in centrosinistra».

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