Ddl Gentiloni la Cdl mette i paletti
Si annuncia davvero travagliato l'iter del testo redatto dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni varato (ed emendato) dal Consiglio dei ministri il 17 maggio scorso e che se approvato consegnerà la tv di Stato nelle mani di una Fondazione. Prima di metà novembre, dunque, in commissione non si muoverà una paglia. E pensare che Gentiloni aveva invocato una «corsia preferenziale»… Tra i cardini della riforma c'è l'idea di affidare la gestione dell'azienda a una Fondazione guidata da undici consiglieri. Il ddl, però, fissa solo principi cui la Fondazione deve ispirarsi. La scelta è quella di non dettare norme precise ma indicare essenzialmente 3 principi: l'unitarietà di Rai Spa e la sua proprietà pubblica; la separazione tra le attività finanziate dal canone e quelle finanziate dalla pubblicità; la separazione tra le attività di gestione della rete e quelle di produzione e fornitura dei contenuti. Di quotazione in Borsa della Rai neanche a parlarne. E di privatizzazione neppure.