Welfare, ok all'accordo
Il nuovo testo sarà valutato oggi dagli esecutivi della «triplice» sindacale insieme ai risultati del referendum. Ma l'intesa, per il ministro del Lavoro Damiano, ha «fugato qualsiasi dubbio interpretativo e di trasposizione del protocollo». In particolare, per quanto riguarda la previdenza è stata reintrodotta la norma che prevede l'intenzione di assicurare meccanismi di tutela e garanzia per i lavoratori più giovani. Obiettivo: avere trattamenti pensionistici non inferiori al 60% dell'ultima retribuzione. È stato inoltre chiarito che l'aumento dei contributi dello 0,9% dal 2011 ci sarà solo dopo aver verificato se i risparmi previsti dalla razionalizzazione degli enti previdenziali non sono adeguati. È stata tradotta legge anche la parte sulle finestre pensionistiche: a fronte del mantenimento delle 4 finestre per chi ha 40 anni di contributi ne saranno introdotte altre 4 per chi esce dal lavoro maturando l'età di vecchiaia (65 anni gli uomini, 60 le donne). I requisiti sia per l'anzianità che per la vecchiaia vanno raggiunti almeno tre mesi prima della finestra di uscita. Sui contratti a termine resta fermo il limite della durata dei contratti successivi con la stessa azienda in 36 mesi oltre i quali è possibile una sola proroga con la stipula presso la direzione provinciale del lavoro e l'assistenza di un sindacato tra quelli «comparativamente più rappresentativi» a livello nazionale.