Le primarie bocciano la politica di Prodi
Ineffetti dati ufficiali non ci sono ancora ma dalle prime indiscrezioni si prospettano grosse sorprese. Nomi di primo piano. Prodiani di ferro. Ministri e viceministri. Tutti nella lista degli esclusi eccellenti che si allunga più passano le ore. Certo, alla fine molti di questi saranno ripescati o recuperati in qualche modo, ma in alcuni casi le bocciature sono un sonoro schiaffone dato direttamente al governo dal popolo delle primarie. E non a caso tra gli esclusi ci sarebbero ben tre ministri ed un sottosegretario. In pratica una mozione di sfiducia popolare nei confronti dell'operato del governo. Così ad assistere all'assemblea meneghina dalla tribuna ospiti potrebbe esserci il ministro degli Interni Giuliano Amato, quell'Ambiente Paolo De Castro, schierato nelle liste di Enrico Letta. Stesso destino anche per Giulio Santagata, prodiano doc e ministro dell'Attuazione del Programma. In effetti per lui c'è una speranza di ripescaggio grazie ai resti, come ha assicurato il diesssino Migliavacca. Ma a fare scalpore è la notizia della possibile esclusione del viceministro dell'Economia Vincenzo Visco. Una bocciatura che qualcuno già interpreta come un messaggio chiaro lanciato contro la politica economica dell'Esecutivo fatta di tutte tasse e balzelli. Finita la lista ministeriale degli esclusi c'è poi quella degli esponenti di primo piano nella nascita del Pd che probabilmente rimarranno fuori. E' il caso di Mario Barbi. Non uno qualunque ma uno dei tre coordinatori che ha tenuto a battesimo il Pd e che nelle liste del ministro Rosy Bindi non sarebbe riuscito ad essere eletto. Bocciato anche Antonio Bassolino, governatore della Campania, che in un collegio "blindato" per la sinistra come quello di Bagnoli arriva secondo dietro un'esponente della società civile. Lui alla fine ci sarà a Milano ma è evidente che è in atto la sua crisi politica. Dalla Campania alla Sardegna dove il voto delle primarie potrebbe avere risvolti giudiziari con il presidente della Regione, Renato Soru, che denuncia brogli e manomissioni come causa della sua sconfitta a vantaggio del diessino Antonello Cabras. Fuori, almeno per il momento, anche la teodem Paola Binetti che però potrebbe giovarsi di un ripescaggio. Ipotesi che già crea malumori a sinistra come conferma Maurizio Turco (Rnp) che critica l'ipotesi perchè "per adesso i cittadini l'hanno esclusa". In difficoltà anche un ex ministro come Tiziano Treu che in Veneto dovrà attendere fino alla fine per sapere se è stato eletto. Infine fuori anche il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, Umberto Ranieri, il pupillo di Napolitano.