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Michela Brambilla: "Da noi i delusi della Margherita"

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Michela Brambilla

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Berlusconiha un programma già chiaro e la forza politica ed elettorale per poterlo concretizzare. La forza virtuale di cui potrebbe godere Veltroni sta tutta nella sua capacità di smarcarsi da Prodi. Peccato che non mi sembra lo sappia o lo voglia fare con decisione». Per quale motivo? «Il ricatto della sinistra massimalista è forte. Senza comunisti e verdi, anche il Pd non ha i numeri per fare alcunché. Quindi con Veltroni o con Prodi mi sembra che non cambi molto. Il progetto veltroniano, di cui non voglio nemmeno mettere in dubbio il positivo intento riformista, oggi si muove in un groviglio di contraddizioni. Non si può, da un lato, promettere qualcosa di nuovo e, dall'altro, confermare, invece, il pieno sostegno ad un governo che la grande maggioranza dei cittadini, anche di estrazione riformista, vorrebbe già oggi mandare a casa». Alcune donne illustri, come Sabina Ratti (moglie del banchiere Profumo) e Afef (moglie di Tronchetti Provera) sono scese in campo per sostenere il Pd. Nel centrodestra cosa accade? «Nella manifestazione dei 15 mila che i Circoli della Libertà hanno organizzato a Roma almeno il 40% dei presenti era costituito da donne di ogni età ma soprattutto giovani. Mi pare che questa sia già una risposta. Non saranno state donne illustri, nel senso che intende lei, ma le assicuro che erano tutte in carne ed ossa e con una gran voglia di partecipare attivamente al nostro movimento. E aggiungo: più del 50% dei giornalisti della redazione del Giornale e della Tv della Libertà, oltre che delle nostre strutture è composto da donne. Altro che quote rosa!» I Circoli della Libertà possono rappresentare una valida alternativa ai delusi del Pd? «I Circoli della Libertà non hanno nulla a che fare con la presunta antipolitica sventolata dalla sinistra. Se i Circoli sono nati e poi tanto cresciuti come movimento è proprio perché hanno attinto idee, forze ed energie da quella grande parte del corpo sociale che oggi non si riconosce più nella vecchia politica. E mi creda: la loro crescente e inarrestabile protesta, ormai un vero fiume in piena, su tutto ciò che non funziona oggi in questo paese- ospedali, scuole, asili nido, pressione fiscale, criminalità, violenza esasperata nelle città». Crede che sia in atto una fuoriuscita soprattutto di esponenti della Margherita? «Non lo credo io. È un dato di fatto. Lo si legge già sui giornali. Ma era inevitabile. Nella Margherita erano presenti tanti italiani che sono stati delusi da Prodi e dalla sua sudditanza nei confronti della sinistra massimalista. L'unico collante che ancora tiene insieme questi partiti è la paura di andare presto a nuove elezioni». Tasse e sicurezza. Due temi molto sentiti dai cittadini. Dopo la manifestazione di An quali sono le prossime iniziative? «Ha fatto benissimo An a puntare proprio su questi temi nella sua manifestazione a cui ne seguiranno certamente, da parte di tutti coloro che si riconoscono nello schieramento liberale, moltissime altre. I Circoli hanno dimostrato che non sono una struttura di plastica abitata da fantasmi. E la manifestazione di Roma non è che l'inizio di quello che per il nostro movimento sarà un lungo percorso». Crede che si tornerà presto alle urne? «Per evitare questa scadenza o rinviarla ancora nel tempo si stanno arrampicando letteralmente sugli specchi ma credo che alla fine non ci sarà alternativa: si tornerà al voto. Finalmente».

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