Padoa-Schioppa e Visco, è l'ora delle valigie
Peccatoche mentre Visco metteva a nudo questa sgradevole verità il suo collega, anzi il suo superiore, il ministro dell'economia Tommaso Padoa-Schioppa faceva filtrare, a quanto riportano le agenzie di stampa, un parere positivo sull’introduzione di una nuova tassa, quella da 5 euro a notte a persona chiesta dai Comuni per finanziare le loro casse, quella che una volta si chiamava tassa di soggiorno. Un tentativo simile era stato fatto l’anno scorso. Poi saltò e andò a finire con i Comuni in rotta con l’amministrazione centrale perché, subito qualche taglio ai trasferimenti e eliminata anche quella attesa fonte di gettito, si trovavano in serie difficoltà a far quadrare i loro bilanci. Da lì è partita la corsa ad aumentare le addizionali locali, ove possibile, e, stando ai dati statistici, a rincorrere qualunque forma di finanziamento, compresa quella delle multe agli automobilisti (quando di competenza comunale) e a forme sempre più preoccupanti di indebitamento attraverso emissione di titoli. Una tassa in più, ora, placherebbe gli appetiti municipali? Difficile crederlo, perché, come dimostra l’amministrazione centrale, al crescere del gettito crescono anche le spese e dunque si troverebbe subito una destinazione anche per la tassa di scopo sul soggiorno dei non residenti. È stato proprio Padoa-Schioppa a spiegarlo parlando con gli studenti universitari di Firenze (ieri doveva essere il giorno degli sfoghi personali, della sincerità). «Sono disperatamente impegnato a ridurre la crescita della spesa - ha detto - o addirittura a diminuirla, leggendo i giornali sembra tutto facile a tutti tranne che a me, darei a tutti un’opportunità per provare...». Insomma: Visco dice che non c’è modo di mettere altre tasse, Padoa-Schioppa appena ne ha sentita nominare una nuova ha dato subito il suo assenso (fedele alla sua affermazione sulla bellezza del fisco) ma intanto vuol dare a qualcun altro la chance di provare a tagliare la spesa dove lui non riesce: per entrambi sembra che non ci sia più molto da fare nei loro attuali incarichi.