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Nasce il partito Socialista di Boselli e conquista subito un senatore

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Un Partito che continuerà a tenere aperto il dialogo con tutte le famiglie riformiste, con il Partito Democratico, i liberali progressisti, gli ambientalisti e i radicali di Pannella e Bonino, ma che da oggi conta su una rappresentanza alla Camera e finalmente anche in Senato. Questa è la novità e Boselli, alla conclusione della Conferenza Programmatica, dichiara «di voler far valere tutto il nostro peso per affermare le nostre idee». Pur rassicurando Prodi che non ci sarà alcun tentativo, da parte loro, di stravolgere il Protocollo sul Welfare che, pur ritenendolo una soluzione mediocre viene comunque considerato un timido passo nella giusta direzione, preannuncia che «o il Ministro Ferrero e Rifondazione lo votano così come è, oppure se si smonta e si rimonta, non ci saranno solo le loro proposte, ma anche quelle dei socialisti. Non si può chiedere ai riformisti di tenere le mani legate, quando i massimalisti praticano la politica delle mani libere». Sul versante delle riforme costituzionali, la capogruppo della Commissione Affari Costituzionali della Camera, l'onorevole Cinzia Dato, preannuncia che intende presentare un emendamento all'articolo in discussione, sulla riduzione del numero dei deputati, che preveda come norma di garanzia non per il riequilibrio, ma per l'eccessivo squilibrio di rappresentanza delle donne, che non più dei 2/3 degli eletti possano appartenere allo stesso genere. Una battaglia che tutte le donne del Partito Socialista intendono intestarsi, riprendendo la forte, solida e antica tradizione che le ha connotate e che oggi è più necessaria che mai, di fronte al silenzio assordante su questi temi dell'attuale Ministra Pollastrini e anche dell'ex Ministra Prestigiacomo. Le note di chiusura di Image, l'inno alla pace di Lennon, non devono indurre in equivoco. La battaglia per imprimere una svolta riformista e innovativa al programma di Governo è iniziata.

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