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Veltroni vuole Veronica e Fassino lo difende

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E con il suo invito - ha aggiunto - Veltroni «esprime una cultura in cui non ci sono nemici ma avversari». Sono perplessi politologi ed esperti del ramo comunicazione e politica che considerano l'invito del sindaco di Roma un'operazione mediatica che evidenzia tutti i limiti organizzativi del Partito democratico. Una mossa di cattivo gusto che vorrebbe fare il verso, senza riuscirci, a Sarkozy, la definisce il sociologo Alessandro Amadori, esperto di comunicazione politica. «Invece di cercare figure, idee e metodi propri, si preferisce copiare da fuori e fare un minestrone di personaggi esterni. Ripeto: che c'azzecca Veronica Lario con il Pd? Ci sono altre mille personalità che si potevano coinvolgere». Critiche dalla Bindi. «Questa è l'esternazione più improbabile che ho sentito dall'inizio della campagna per le primarie. Io ci ho pensato - ha proseguito il ministro - ma, francamente, non ho trovato alcun marito o moglie di esponenti del centrodestra che vorrei nel mio partito». Diplomatico Arturo Parisi. «Noi ci rivolgiamo alle persone nella loro libertà e soprattutto alle donne che scelgono e non alle donne che vengono scelte...». Fa dell'ironia invece Marco Follini: «Un sosia di Walter Veltroni ha proposto di ingaggiare Veronica Lario nel Pd. Mi auguro che presto il vero Veltroni smentisca il suo sosia. La proposta mi sembra di cattivo gusto».

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