Welfare
«Quando si firma si va avanti con coerenza - ha spiegato il premier ieri sera al Tg1 - Noi abbiamo firmato un protocollo che ha tante garanzie per i lavoratori e i pensionati, firmato con sindacati e assciazioni degli imprenditori. Dobbiamo andare avanti con coerenza. Il 12 al Consiglio dei ministri avremo l'approvazione e poi ci sarà il chiarimento in Parlamento che potrà fare delle modifiche. Non c'è nulla di particolare in questa procedura». Non è della stessa idea il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero: «Quando i lavoratori parlano, bisogna saperli ascoltare - ha spiegato Ferrero a margine di una conferenza sulla non autosufficienza - Occorre perciò modificare il protocollo sul welfare nella direzione che chiedono. E sarebbe sbagliato pensare che questo è un problema interno della sinistra», ha detto il ministro. Ferrero ha anche commentato l'ipotesi di un prossimo sciopero generale in Sardegna. «Montezemolo non ha bisogno di andare in piazza - ha osservato - per farsi sentire, mentre lavoratori e pensionati sanno benissimo parlare in piazza». Successivamente, il ministro ha voluto precisare che «o si riesce a portare avanti il programma per cui l'esecutivo è stato eletto, oppure si va a elezioni». Una presa di posizione, quella del ministro, arrivata in quanto ha sentito «esprimere un'opinione condivisa all'interno della maggioranza, per la quale non ci sono alternative al governo Prodi» e che «il governo applicherà quanto scritto nel programma dell'Unione, sulla base del quale è stato votato e ha vinto le elezioni».