Dopo 5 mesi la sinistra di Mussi è già a pezzi
La notizia era da tempo nell'aria ma ora è ufficiale. «Né la Cosa Rossa né il Pd - ha ricordato Angius - fanno parte del Pse, e all'Italia serve una forza che si rifà al socialismo europeo». Una forza che, per Angius, non si può costruire alleandosi col Prc, «che ha sempre contrastato e combattuto il Pse con forza». Immediata la replica di Fabio Mussi, che ha rivendicato l'appartenenza di Sinistra democratica «al campo del socialismo europeo». Per Mussi, però, questa appartenenza può essere messa «al servizio di una grande sinistra unita». Ma, oltre alla divisione politica, la scelta dei cinque potrebbe avere conseguenze sui gruppi; quello della Sinistra democratica alla Camera, attualmente composto da 22 deputati, senza Spini, Grillini e Barattella rischia di andare sotto la soglia minima di 20 per costituire un gruppo autonomo. Più chiara la situazione al Senato, dove la perdita di Angius e Accursio Montalbano fa scendere il gruppo a 10 senatori, che è il minimo richiesto dal regolamento di Palazzo Madama.