Legge elettorale

I centristi apprezzano l'attenzione loro rivolta, visto che da parte degli ex alleati della Cdl l'impostazione è opposta: piccole modifiche all'attuale legge, dice Silvio Berlusconi, e poi subito al voto. Tra i piccoli dell'Unione le mosse di Amato e Fassino suscitano malumori e sospetti. L'apertura di credito all'Udc è arrivata ieri mattina dal ministro dell'Interno Giuliano Amato, che ha sposato il ragionamento dei centristi: l'attuale bipolarismo «bellico» non solo contrappone le coalizioni tra loro, ma addirittura i partiti all'interno dei due Poli. Come uscirne? Innanzitutto facendo una legge elettorale che non preveda il premio di maggioranza. Benchè non sia l'unico, certamente il modello tedesco è il principale sistema senza premi di maggioranza, almeno tra quelli in campo nel dibattito politico. Come se non bastasse ecco l'elogio di Piero Fassino all'Udc per il suo appoggio al decreto sull'Afghanistan. E un apprezzamento per la «coerenza» centrista arriva anche dal segretario del Prc, Franco Giordano. Guarda caso anche lui sostenitore del modello tedesco. Visto che tre indizi fanno una prova, ecco arrivare i mugugni dei piccoli partiti dell'Unione, con l'Udeur Mauro Fabris e il Verde Angelo Bonelli: «Sento troppe sirene in giro verso l'Udc — dice quest'ultimo — e l'unico denominatore comune è il sistema tedesco». Ma, mentre Bonelli lancia un monito all'Ulivo a «non perdere pezzi della coalizione» per far l'occhiolino all'Udc, il segretario centrista Lorenzo Cesa apprezza Amato che condivide la necessità di «curare il bipolarismo malato». La medicina è sempre la stessa: il sistema elettorale tedesco.