La provocazione di due omosessuali fiorentini
Invitati al banchetto - mediatico - giornalisti, cameramen e fotografi. Da un anno e mezzo insieme, compagni nella vita e nell'impegno per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali, i due si sono presentati ieri davanti all'ufficiale di stato civile del Comune di Firenze chiedendo la pubblicazione del loro matrimonio. Avevano regolare appuntamento, un appuntamento che nessuno poteva non dare. Ma alla loro richiesta di pubblicazione, Palazzo Vecchio ha opposto un formale rifiuto. «L'attuale normativa italiana ce lo vieta» ha detto l' ufficiale. «Se vogliono registrare la loro unione, a Firenze è attivo il registro delle Unioni civili» ha poi detto l'assessore comunale ai servizi demografici Lucia de Siervo. Che il loro gesto potesse sembrare una provocazione, si era intuito. Ma Francesco e Matteo, 32 e 21 anni, alla guida di «Giglio Rosa», sezione Arcigay fiorentina, hanno voluto farlo per ribadire ancora una volta che «il codice civile in vigore in Italia non vieta assolutamente il matrimonio civile agli omosessuali. La nostra battaglia è appena cominciata - hanno detto durante la conferenza stampa Come prima cosa presenteremo ricorso al tribunale di Firenze. Poi, se necessario, arriveremo fino alla Corte Costituzionale».