I talebani sparano contro i nostri incursori. Il centrodestra prende di mira il governo
E in Italia riesplodono le polemiche. Ieri mattina un militare italiano di pattuglia nell'Afghanistan occidentale è stato ferito da un colpo di arma da fuoco. Le sue condizioni non sono gravi. Ma l'ennesimo attentato contro le truppe tricolori ha rinfocolato le polemiche all'indomani del successo dell'Unione in Senato e dell'astensione della Cdl, fatta eccezione per l'Udc, nel voto sul rifinanziamento delle nostre missioni all'estero. La Lega ha puntato l'indice contro il governo, accusato di non garantire la sicurezza dei nostri soldati nel Paese asiatico. L'Unione ha replicato accusando i leghisti di strumentalizzare a fini di politica interna l'episodio di ieri. I fatti. Un incursore della Marina militare è rimasto lievemente ferito ad un braccio alle 13 locali, le 10:30 in Italia. Un distaccamento completo di commandos - una dozzina di uomini su tre mezzi, i nuovi Vtlm Lince anti-mine - si trovava nei pressi del villaggio di Shindand, 70 chilometri a sud di Herat, quando da entrambi i lati della strada sono sbucati degli uomini che hanno cominciato a far fuoco con armi automatiche. I militari italiani - che secondo la Difesa erano «in normale attività di perlustrazione» - hanno risposto al fuoco, riuscendo ad allontanarsi rapidamente. Un incursore di Marina del Comsubin è rimasto ferito ad un braccio, ma in modo non grave, tanto è vero che non ne è stata richiesta l'evacuazione medica d'urgenza. L'ultimo attentato contro i militari italiani in Afghanistan risale solo a domenica scorsa, quando un «Ied» (ordigno esplosivo improvvisato) è scoppiato al passaggio di un convoglio nella provincia di Farah, sempre nell'Afghanistan occidentale, senza provocare feriti, anche grazie alla speciale blindatura anti-mine dei nuovi Vtlm Lince. Nella stessa provincia, il 20 marzo, una pattuglia di forze speciali italiane era stata presa di mira da colpi di armi automatiche. In quel caso un incursore del Nono Reggimento paracadutisti Col Moschin rimase lievemente ferito ad un braccio. In precedenza, un altro attentato contro gli italiani in Afghanistan si era verificato l'8 marzo nell'area di Kabul: quella volta la pattuglia era stata presa di mira a colpi di lanciarazzi Rpg, ma nessuno era rimasto ferito. Pure in quel caso i militari erano a bordo di due Vtlm. Complessivamente, i militari italiani in Afghanistan sono oltre duemila, tra Kabul e l'ovest del Paese. Proprio nell'ovest, un settore in cui la missione della Nato Isaf è affidata al comando del generale italiano Antonio Satta, negli ultimi mesi c'è stata una recrudescenza di attacchi contro le forze di sicurezza afghane e i militari della Coalizione. Le polemiche. «Tutte le previsione fatte nei giorni scorsi avevano purtroppo fondamento. E i quattro sciocchi che hanno fatto le corna durante il mio intervento in Aula, mentre sottolineavo i rischi che avrebbero corso i nostri soldati non adeguatamente equipaggiati e protetti, dovrebbero meditare su quanto sta accadendo nell'area dove sono stanziate le nostre truppe», ha detto ieri il capogruppo della Lega Nord Roberto Castelli. «Se il governo non attuerà i dispositivi dei nostri ordini del giorno approvati, dando più protezione ai nostri soldati, sarà responsabile per qualunque cosa dovesse accadere loro», rincara la dose Roberto Calderoli. «Squallida ed inqualificabile la strumentalizzazione di Castelli. Un atteggiamento che non è degno neanche di una risposta», replica il sottosegretario alla Difesa, Lorenzo Forcieri. «Solo uno squallido sciacallaggio», è il invece il commento del capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli.