«C'è il rischio che il testo sia anticostituzionale»
Antonio Baldassarre, giurista, presidente emerito della Corte Costituzionale, non trova scandaloso l'intervento della Chiesa Cattolica sul tema dei Dico, né le parole del presidente della Camera Fausto Bertinotti, che si è lanciato in un'appassionata difesa della laicità dello Stato. Professore, risolviamo la disputa: chi ha ragione, il Papa o Bertinotti? «Entrambi». Troppo semplice. «Il punto è che la Chiesa Cattolica esprime una propria posizione, la sua interpretazione dei fatti e quindi siamo davanti a una libera manifestazione del pensiero». E Bertinotti? «Ci sono numerose sentenze della Corte Costituzionale che ribadiscono la laicità dello Stato italiano che, in quanto tale, decide in piena autonomia». Già, ma la Chiesa ha chiesto ai politici cattolici di non votare una legge dello Stato... «È come se un autorevole filosofo marxista dicesse che i comunisti non devono votare un provvedimento. Siamo davanti a una libera manifestazione del pensiero. Tra l'altro, l'interpretazione della Chiesa, in questo caso, ha numerosi addentellati in sentenze della Corte Costituzionale». Cioè? «La Corte ha più volte ribadito la rilevanza della famiglia come società naturale in cui si sviluppa la personalità umana e portatrice di diritti inviolabili». Quindi i Dico sono anticostituzionali? «Dipende dal testo che verrà portato all'esame dell'Aula. Anche su questo argomento la Corte si è già espressa con due sentenze, che io ho votato e che riconoscevano il diritto alla casa per coloro che vivevano una convivenza more uxorio, e alcuni diritti patrimoniali». Sta dicendo che il governo poteva risparmiarsi un intervento legislativo? «All'inizio del 1987 la Corte stabilì che anche al padre spettava il congedo per maternità. Il Parlamento ha approvato una legge su questo argomento tre anni dopo. Non è la prima volta che la Consulta arriva prima del legislatore. Il problema non è quando si arriva, ma come si arriva». E, visto il tema, probabilmente serve un'attenzione maggiore. «Indubbiamente. Se l'obiettivo del legislatore è quello di costruire un istituto simile a quello familiare, il testo, pur passando l'esame del Parlamento, difficilmente passerà quello di costituzionalità. Se invece si vogliono tutelare dei diritti patrimoniali, la cosa è diversa». Quindi la proposta avanzata da Alfredo Biondi di Forza Italia è la migliore dal punto di vista costituzionale? «Sì. La proposta di Biondi è sicuramente la più conforme al dettame costituzionale». n.imberti@iltempo.it