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Sme, chiesti 5 anni per Berlusconi

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Secondo il rappresentante della pubblica accusa, Berlusconi deve essere condannato per il reato di corruzione in atti giudiziari perchè avrebbe partecipato alla corruzione del giudice romano Renato Squillante, e sarebbe dimostrato il suo «pieno coinvolgimento nei fatti». «Berlusconi è stato il motore primo - ha affermato il pg durante la requisitoria - nel contrastare De Benedetti per la conquista della Sme». Si tratta di 434 mila dollari che, da un conto riconducibile alla Fininvest, sarebbero giunti all'ex capo dei Gip di Roma, Renato Squillante, attraverso un conto di Cesare Previti. A dimostrare la colpevolezza del leader di Forza Italia, ci sarebbero sia «elementi logici che fattuali». Il processo a Berlusconi per la compravendita della Sme davanti ai giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Milano ricomincerà il 30 marzo prossimo, con l'intervento della parte civile Cir-De Benedetti. Un'altra udienza è prevista il 20 aprile, quando prenderanno la parola i difensori dell'ex premier. Intanto il legale di parte civile, in rappresentanza della presidenza del Consiglio, Domenico Salvemini, ha chiesto a Silvio Berlusconi un risarcimento pari a un milione e centomila euro. Al termine del suo intervento, Salvemini ha chiesto che venga riconosciuta la responsabilità penale di Berlusconi, e ha affermato: «La legge è uguale per tutti, va applicata senza guardare in faccia a nessuno, perchè, in caso contrario non ci sarebbe lo Stato». «Il soccorso rosso della Procura di Milano non manca mai. Alla vigilia del voto sull'Afghanistan arriva puntuale una richiesta di condanna per Silvio Berlusconi» è stato il commento di Stefania Craxi, parlamentare e membro della Segreteria politica di Forza Italia. «Per l'affare Sme cinque anni li meriterebbero Prodi e i suoi sodali, non Berlusconi che ha contribuito a sventare un imbroglio. Lo sconcio della giustizia in Italia non finisce mai». Rincara la dose il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi: «Siamo di fronte ad una continua, incessante, impressionante, decennale persecuzione politico-giudiziaria contro l'esponente politico prima presidente del Consiglio e oggi leader dell'opposizione». Critiche anche dal vicecoordinatore: «Ci risiamo. Riparte l'aggressione politico-giudiziaria di alcuni magistrati nei confronti di Berlusconi. E, cosa ancor più grave, il Pg di Milano chiede una condanna per il leader del centrodestra in un processo che già la Cassazione, per tutti gli altri imputati, ha spostato a Perugia dichiarando l'incompetenza territoriale del capoluogo lombardo. Invece di fare ammenda, di chiedere scusa se per oltre dieci anni si sono torturate persone senza averne la competenza, e quindi di uniformarsi alla Suprema Corte, il Pg sceglie ancora una volta il colpo mediatico ad effetto».

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