La minoranza di Rifondazione Comunista
«Le critiche servano a farci riflettere»
Salvatore Cannavò, portavoce della minoranza interna al Prc «Sinistra critica» e Fosco Giannini, senatore della corrente «Essere comunisti», non condividono le dure contestazioni a Bertinotti, ma spingono perchè si faccia autocritica. Le parole utilizzate, dicono i due, sono «eccessive», ma «fanno riflettere». Da un lato, spiega Giannini, «Bertinotti non merita per la sua storia e la sua attività politica queste critiche»; dall'altro «bisogna stare in guardia dal rischio di un "governismo"». E soprattutto serve trovare una soluzione al problema afgano, prima causa dei malumori nella base: «Le forze della sinistra - dice Giannini - devono ritrovare la strada per il rientro da Kabul, questo è ciò che i movimenti si aspettano». Cannavò, portavoce dell'area «Sinistra critica», individua nelle contestazioni i sintomi di «una crisi a sinistra». «Sono state dette parole un po' eccessive in un linguaggio che non mi appartiene, ma - spiega - sono atti che evidenziano una frattura tra il partito e i movimenti. Ora bisogna riflettere su quello che è successo». Quindi aggiunge: «Bertinotti non è nè un guerrafondaio nè un assassino. Credo però che oggi non ci possiamo rimangiare quello che abbiamo sempre affermato e cioè che la contestazione è il sale della politica. Quindi, bisogna farci i conti. La realtà è che a sinistra c'è uno scontro forte proprio sulla guerra. La contestazione è un fatto simbolico, che esprime una contraddizione che esiste e su cui bisognerebbe riflettere di più, a partire da Rifondazione e da Bertinotti stesso». Per Claudio Grassi, coordinatore della minoranza «Essere comunisti», la missione militare che verrà votata oggi a palazzo Madama e le critiche a Bertinotti «sono due fatti distinti». «Sono state usate terminologie inaccettabili». Così «voterò sì in conformità con le decisioni del mio partito, pur rimanendo molto critico sulla missione». I vertici «istituzionali» del partito si schierano invece compatti a difesa di Bertinotti. Il segretario Franco Giordano ritiene «che le modalità di espressione della contestazione da parte del gruppo di giovani alla Sapienza sono ben lungi dalla cultura e dalla pratica della nonviolenza». Mentre il capogruppo del Prc a Montecitorio, Gennaro Migliore, chiarisce: «Le ragioni della pace sono le nostre. In democrazia ciascuno è libero di criticare, ma la contestazione a Bertinotti è nel segno del tanto peggio tanto meglio». Il presidente dei senatori, Giovanni Russo Spena, esprime la «massima» solidarietà: «Nelle contestazioni non si riconosce di certo il movimento pacifista, sono state invece organizzate da specifiche aree politiche per motivi che con il pacifismo non hanno proprio niente a che spartire».