Dura contestazione dei «collettivi» rossi all'Ateneo romano
La Camera vota sull'Afghanistan: giorno inFausto», «I Lama in Afghanistan»: è l'accoglienza che una cinquantina di studenti di estrema sinistra del Coordinamento dei collettivi e della "Rete per l'autoformazione" hanno riservato al presidente della Camera all'Università "La Sapienza" di Roma. Bertinotti era stato invitato a partecipare ad un dibattito alla facoltà di Lettere sulla cooperazione partendo da "Ribeira Azul", il progetto portato avanti in Brasile dall'Avsi (la Ong legata a Comunione e liberazione). Ma, davanti alla facoltà, i contestatori hanno preso a fischiare e a gridare «Assassino, assassino», «Vergogna, guerrafondaio e buffone». Il presidente della Camera a metà della scalinata, è sbottato: «Buffone sei tu se dici così. Chiedetemi scusa». Richiesta caduta nel nulla, come la sua successiva richiesta di un confronto con gli studenti. Un attimo di tensione, qualche spinta: che però non hanno impedito a Bertinotti di entrare, come era invece successo proprio trent'anni fa, nello stesso Ateneo, al leader della Cgil Luciano Lama. Bertinotti ha raggiunto, accompagnato dal Rettore Renato Guarini, l'aula del convegno. I manifestanti sono stati bloccati dalla polizia. Dopo il convegno, è lo stesso Bertinotti a parlare della contestazione. E parafrasando Mao, reagisce affermando che «la politica non è un pranzo di gala». «Ci sono dei contrasti - ha spiegato - che è meglio quando avvengono civilmente, per me sempre nella non violenza». E ancora: «Quella di oggi è un'area estrema della sinistra che contesta la non violenza». Al Tg1 ha poi aggiunto che «questa vicenda pone e sottolinea un problema: per le forze pacifiste e di sinistra non c'è solo il terreno della lotta culturale contro il moderatismo ma anche contro quelle schegge della estrema sinistra che rifiutano la politica e la non violenza». Ma Bertinotti non è stato l'unico politico ad essere contestato: intervenuto ad un convegno sulla riforma della giustizia ala Sapienza, il ministro Mastella è stato preso mira dai giovani di Azione universitaria e dai collettivi di Giurisprudenza e Trans-lesbo-gay dell'Ateneo romano sulla questione dei Dico. A Firenze, proteste in occasione della lezione che il ministro degli Esteri D'Alema ha tenuto presso la facoltà di scienze politiche. Gli studenti di Azione Universitaria hanno innalzato lo striscione "D'Alemmullah go home+", hanno fischiato e scandito slogan come «niente lezioni, Governo di buffoni». Ma l'episodio politicamente più significativo resta quello di Bertinotti. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, gli ha manifestato incondizionata solidarietà. Ma è l'unico esponente di peso della Cdl a farlo. Anche il leghista Maroni dà la solidarietà, ma ricordando subito dopo le contestazioni subite da lui e da Berlusconi e che «in molti allora non seppere condannare». Solidarietà totale dall'Unione. Su tutti, Prodi: «Quelle proteste sono legittime espressioni di pochi, ma non sono il polso del Paese». politico@iltempo.it