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Assalto a due stazioni di polizia

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Terroristi ancora all'attacco nel sud del Paese

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Nelle ultime 24 ore sette taleban e due poliziotti sono stati uccisi nel corso di attacchi contro stazioni di polizia nell'Afghanistan meridionale. Lo hanno riferito ieri fonti della polizia. Nel corso della notte i taleban hanno bersagliato la guarnigione di Tirin Kot, capoluogo della provincia di Oruzgan. Durante gli scontri cinque ribelli e due agenti di polizia sono rimasti uccisi. Un'altra battaglia è avvenuta nella provincia di Zabul, dove è stato attaccato un commissariato a Qalat, sulla strada che collega Kabul a Kandahar. Venerdì un agguato compiuto da un centinaio di taleban ad un convoglio di viveri nella provincia di Kandahar ha interrotto temporaneamente i rifornimenti per le truppe Nato della provincia meridionale di Zabol, in una giornata di combattimenti pesanti che ha visto anche un bambino di 12 anni ucciso a Kabul su un'auto, contro la quale truppe internazionali hanno sparato per evitare che si avvicinasse troppo ad un convoglio militare. Nell'attacco massiccio dei taleban, compiuto sull'arteria che collega Kabul a Kandahar, 18 tra gli autisti e le guardie addette alla sicurezza dei mezzi di trasporto sono stati uccisi, secondo fonti di stampa, mentre altre quattro per adesso sono dispersi. L'agguato potrebbe essere considerata una risposta ad un'operazione condotta da militari Nato e afghani. Durante un'intensa offensiva in tre villaggi del sud, nel distretto di Gereshk (nella tumultuosa provincia di Helmand, cuore dell'insurrezione talebana), forze afghane appoggiate da quelle Nato-Isaf avevano ucciso 69 taleban, nel corso di combattimenti durati circa due giorni. Ne erano rimasti vittima anche sette poliziotti afghani, mentre 19 soldati dell'esercito afghano erano rimasti feriti. L'offensiva su Gereshk fa parte dell'«Operazione Achille», la più grande lanciata nel sud da 4.500 elementi delle forze Nato-Isaf e 1.000 militari afghani, per contrastare le azioni della guerriglia talebana, intensificatesi in modo esponenziale durante l'inverno. Ma l'azione è anche diretta contro «terroristi stranieri ed i loro collaboratori criminali narcotrafficanti - è detto in un comunicato del comando Nato - che continuano ad agire all'interno della popolazione» di quell'area.

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