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Liberalizzazioni

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Via libera della Camera ora fiducia anche al Senato

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Ora sarà una corsa contro il tempo per ottenere il via libera del Senato (con probabile nuova fiducia) entro la scadenza del 2 aprile. Il testo approvato a Montecitorio è sostanzialmente quello uscito dalla commissione Attività produttive. Tra i ritocchi dell'ultima ora l'ok dell'Assemblea ad un ordine del giorno, primo firmatario Benedetto Della Vedova (FI), che impegna il governo ad adottare iniziative normative per l'abolizione della tassa di concessione sui telefonini. Per il resto rimane la revoca alle concessioni a Tav Spa, così come l'esclusione dal bonus fiscale, previsto per gli istituti statali e paritari, per le scuole private. La scelta del governo di porre la fiducia ha comunque permesso alla maggioranza di evitare la discussione sui nodi più spinosi (Tav in testa) che provocano malumori soprattutto all'interno dell'Unione. Malumori che ora si trasferiscono al Senato dove i numeri della maggioranza sono sempre «ballerini». Nel frattempo non si placano le polemiche tra la Cdl e il governo. Anche ieri gli interventi dell'opposizione a Montecitorio hanno puntanto il dito contro le false liberalizzazioni messe in campo dall'esecutivo e sulla scelta di bloccare il Parlamento attraverso il ricorso al voto di fiducia. Ma il ministro Pierluigi Bersani, padre del provvedimento non molla: «Siamo ancora a metà dell'opera però credo che per i cittadini italiani sia una buona giornata».

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