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PRODI in campagna elettorale ha detto che doveva essere cambiata perchè ha diffuso il precariato ma ora ...

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La disoccupazione è scesa al 6,8% dal 7,7% del 2005. Si tratta del dato più basso dal 1993. L'occupazione è aumentata nel 2006 dell'1,9%, ovvero 425 mila unità in più rispetto al 2005. Il tasso di occupazione è così salito al 58,4%, 9 decimi di punto in più rispetto al 2005. Significativa la componente straniera: dei 425 mila occupati in più 178 mila sono infatti immigrati. La crescita dell'occupazione a livello nazionale è dovuta per circa la metà all'aumento del lavoro a tempo determinato: il lavoro dipendente a termine è cresciuto del 9,7% rispetto allo scorso anno (+196 mila unità). Aumenta anche il lavoro part-time (+5,4% pari a 157.000 unità), al quale contribuiscono soprattutto le donne: una lavoratrice su quattro, sottolinea l'Isae, è infatti occupata part-time. Nonostante un calo di 2 punti percentuali, al Sud il tasso di disoccupazione resta infatti al 12,2%, il doppio della media italiana e quasi il quadruplo rispetto al Nord (3,8%). E non solo: nelle regioni meridionali sono in aumento anche gli inattivi, cioè coloro che hanno del tutto rinunciato alla ricerca di lavoro e che, non venendo classificati come disoccupati, non vengono neanche conteggiati nelle statistiche sulla disoccupazione. Si tratta di oltre 6,47 milioni di persone, 57 mila in più rispetto al 2005 (+0,9%), un numero praticamente equivalente ai 6,51 milioni di occupati. Concretamente in cerca di occupazione risultano invece appena 909 mila persone, il 14,8% in meno rispetto al 2005. Il calo della disoccupazione al Sud da oltre il 14% del 2005 al 12,2%, spiegano all'Istat, «non è dovuto solo ad una maggiore richiesta di lavoro. Una parte della popolazione non si presenta più sul mercato e, non procedendo ad una ricerca attiva di lavoro, viene classificata come inattiva e non come disoccupata». Questi dati arrivano alla vigilia dell'apertura del tavolo di confronto tra governo e sindacati sugli ammortizzatori sociali e in piena discussione sula legge Biagi. Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, vede nei dati dell'Istat i primi effetti delle misure prese dal governo soprattutto in termini di lotta al lavoro nero. L.D.P.

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