«Abbiamo tradito Nato e Ue»
La trattativa intavolata con i talebani, si avverte da Washington, «aumenta i rischi per le nostre forze, per quelle afghane e per quelle internazionali». Una situazione diplomatica drammatica per il nostro Paese che il ministro della Difesa del governo Berlusconi, Antonio Martino, non può fare a meno di sottolineare. «Mai, dico mai, nella storia d'Italia abbiamo avuto una politica estera come questa. La peggiore politica estera. Stiamo tradendo responsabilità che derivano dalla nostra partecipazione ad alleanze che durano da oltre mezzo secolo. Stiamo insultando l'onore dei nostri militari mettendone a repentaglio la sicurezza». Il parlamentare di Forza Italia è seriamente preoccupato. «La Nato ci chiede di partecipare al contrasto dell'offensiva dei talebani nel Sud dell'Afghanistan ma il governo italiano ha messo un caveat, una limitazione, per cui i nostri soldati non possono combattere. Se non attaccati. Quindi non possono partecipare al contrasto dell'offensiva talebana quindi le possibilità sono solo due. O il governo italiano ha preso questa decisione perchè convinto che i militari italiani non siano in grado di combattere e questo è ingiusto, falso e offensivo. Oppure non è consapevole dei termini della questione cioè che siamo in Afghanistan non per favorire il ritorno dei talebani al potere. Siamo per impedire che ciò accada. Siamo per difendere il primo governo democratico nella storia di quel Paese». Un quesito che molti in Italia sembrano non aver compreso. «Nella scelta tra i terroristi e la democrazia, la Sinistra italiana sembra essere più vicina ai terroristi», sottolinea l'ex ministro Martino. Eppure è stato proprio il ministro degli Esteri D'Alema a consigliare alla sinistra radicale di leggersi i documenti dei talebani nei quali spiegavano perchè uccidere le donne comuniste. «È vero ma poi sono venute fuori iniziative come la proposta di Fassino, segretario del suo partito, di invitare i talebani alla conferenza di pace», che fa precipitare le cose. Ma talebani sono presenti anche nella Loya Jirga che sostiene il governo legittimo di Karzai. «Ma sono ex talebani - spiega Antonio Martino - Quelli che i talebani vorrebbero decapitare». E ora come si esce da questo guazzabuglio. Il professor Martino non ha dubbi. «La scelta che la Casa delle Libertà dovrà assumere, sono dell'idea, è che non possiamo votare a favore del rifinanziamento. Perchè non possiamo approvare nulla di quanto hanno perpetrato questi signori al governo. Nella politica estera, nell'impiego dei nostri militari all'estero, nella scelta delle missioni». Ma non sono le stesse decise dal governo Berlusconi. Martino smentisce: «Siamo scappati dall'Onu perchè la missione che doveva prendere il posto di Antica Babilonia in Iraq non solo era voluta dall'Onu ma guidata da un funzionario delle Nazioni Unite. Per far piacere a Pecoraro Scanio e compagni siamo scappati dall'Onu. Stiamo tradendo la Nato e l'Unione europea che in Afghanistan ha una posizione ben precisa. E poi parliamo di multilateralismo». m.piccirilli@iltempo.it