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Cesa sfida i colonnelli: «Non si cambia»

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«Non vedo motivi per differenziarci. Questo è il momento di esaltare gli elementi che ci uniscono nell'obiettivo di portare il partito oltre la soglia del 10%». Uno schiaffo ai colonnelli che chiedevano invece più democrazia all'interno del partito. E soprattutto la possibilità di far contare, con le liste, il proprio peso elettorale nel direttivo dell'Udc. Il segretario uscente però ha chiuso la porta a qualsiasi mediazione. Tanto che Mario Baccini, uno dei dirigenti che più ha spinto sull'acceleratore della riforma interna ha replicato gelido: «Ho letto con molta attenzione le dichiarazioni del segretario sull'ipotesi di presentazione di più liste con più segretari per l'elezione del Consiglio nazionale del partito e ne prendo atto». Una citazione, voluta, della frase che Casini aveva usato, poco prima, rispondendo a Berlusconi sulla legge elettorale: «Ne prendo atto...». La vicenda però non è chiusa. La prossima settimana si riunirà il consiglio nazionale per affrontare nuovamente il problema delle liste. E c'è già chi pensa a una candidatura a segretario anche di Bruno Tabacci. Pa. Zap. [email protected]

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