Il ministro Padoa-Schioppa protagonista a Cernobbio al Forum di Confcommercio
Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, archiviata una trimestrale di cassa brillante e forte di un surplus di otto-dieci miliardi di euro, è pronto a mettere mano all'alleggerimento fiscale, anche se avverte: «Se si tagliano baldanzosamente le tasse bisogna tagliare in modo altrettanto baldanzoso le spese». E ne parla di fronte all'assise di Confcommercio a Cernobbio. Incassando, a stretto giro, la soddisfazione di Confindustria, che per voce del direttore generale, Maurizio Beretta, parla di giusto «riconoscimento» al mondo imprenditoriale. Ma anche le critiche dei sindacati che, proprio alla vigilia dell'attesa ripresa della concertazione con il tavolo che dovrebbe partire la settimana prossima, rinviano al mittente: le imprese hanno già avuto, ora tocca ai redditi bassi, ai dipendenti e pensionati, dicono sulla stessa linea Cgil, Uil e Ugl. Padoa-Schioppa, all'indomani della presentazione di conti inattesi, «mai immaginati così buoni» e tali da considerare ormai «superata l'emergenza» per l'economia italiana, spiega così che «l'impegno per la riduzione delle tasse è stato preso, direi con forza, da questo governo» e, dati alla mano, «si avvicina il momento in cui potremo farlo». Un alleggerimento «fortemente auspicabile», in prima battuta, a favore «delle imprese», e che deve accompagnarsi ad un ridimensionamento della spesa pubblica. E Confindustria prende atto con «molto interesse e favore» dell'apertura del ministro: «viene finalmente riconosciuto in modo esplicito il ruolo delle imprese», protagoniste della ripresa in atto, sottolinea Beretta, spiegando che «i dati della produzione industriale e delle esportazioni dimostrano come la crescita sia trainata dalle aziende». Le parole di Padoa-Schioppa, aggiunge Beretta, «vanno tenute nella giusta considerazione in una fase in cui si leggono troppe idee» su come destinare il "surplus" derivante dalle maggiori entrate. Parole, quelle del ministro, piaciute anche al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che non ha mancato di manifestare apprezzamento per il «suo intervento», in particolare sul riconoscimento al ruolo «importante» delle imprese nella crescita dell'economia e invitandolo comunque a onorare l'impegno del taglio fiscale «da subito». Ma, ha spiegato Padoa-Schioppa, per agire «ci sono due momenti. Per il 2007 il bilancio di assestamento a giugno e, per il 2008, il Dpef e la Legge Finanziaria. Non credo si possa fare una proposta di finanza pubblica, prima», spiega il responsabile dell'Economia. Soddisfatto per l'esito della trimestrale («non avrei mai immaginato di trovarmi in una condizione così positiva come quella in cui siamo adesso») il ministro, dalle rive del Lario, ha, però, invitato a non abbassare la guardia. Nonostante il carattere strutturale del miglioramento dei conti pubblici, «la ripresa è ancora fragile». Malgrado l'esistenza di «elementi» per una «crescita robusta», occorre tempo prima che questa si trasformi in duratura, ossia capace di presentare un incremento del «2% o più per dieci anni». Una crescita di questo genere, ha proseguito il ministro, si basa infatti sul pareggio di bilancio, su un avanzo primario di 4-5 punti del Pil e «un debito pari al 60% del Pil»: obiettivo non raggiungibile in questa legislatura, entro la quale, invece, si conta di far scendere il «debito sotto il 100%». Guardando, nuovamente, ai dati della trimestrale, Padoa-Schioppa ha riconosciuto nella ripresa anche il risultato «di un controllo della spesa rigoroso che ho trovato già nella manovra 2006» a cui si è aggiunta pure «una rigorosa gestione del bilancio» da parte dell'attuale governo. Questo rigore lascia comunque spazio ad un ottimismo che deve fare i conti con «risorse ancora limitat