Il Cavaliere fa capire che l'accordo è a portata di mano
Quello visto l'altra sera alla festa di compleanno del leghista Roberto Maroni è stato un Berlusconi sicuramente dall'animo più tenero, dall'aria forse più buona, per lo meno dall'atteggiamento «meno chiuso» rispetto al suo avversario politico. Tanto da lasciare intendere che forse potrebbe arrivare un segnale di apertura sul fronte spinoso legge elettorale. Non che il Cavaliere abbia cambiato rotta e deciso di andare all'incontro di mercoledì, quando cioè Prodi vedrà la delegazione di Forza Italia. Questo proprio no. Anche perchè, lo ha ribadito nuovamente, significherebbe dare più forza all'attuale governo, una seconda chance. Dunque l'incontro no, almeno non per ora. Perchè il presidente di Forza Italia, chissà magari pensando ad un secondo giro di consultazioni, ha detto «quando maturerà tutto, io sono qui. Vedremo...». Berlusconi, seppur a tarda ora arriva in grande forma alla festa del capogruppo della Lega alla Camera in un ristorante siciliano al centro di Roma e a cui erano presenti circa 50 persone tra politici, giornalisti e amici del festeggiato. A tavola c'era quasi tutto lo stato maggiore del Carroccio e alcuni esponenti della Cdl. Appena arrivato, Berlusconi è stato subito accolto dal «padrone di casa», anche perchè si aspettava proprio lui per il taglio della torta. Con qualche giornalista presente il leader azzurro ha parlato sì della legge elettorale, ma non più di tanto anche perchè è un tema «che ai cittadini non interessa per niente». Ma ha lanciato però una premessa: «Niente accordi sottobanco. Io sono un uomo di parola, non esistono inciuci, né accordi sottobanco tra me e Prodi». Pungolato dai giornalisti il leader azzurro poi ha lasciato intendere che l'accordo tra i Poli è a portata di mano, e che un'intesa bipartisan sulla legge elettorale per evitare il referendum è possibile. La festa, dai toni e colori dichiaratamenti «milanisti» si è trasformata pian piano in un'occasione per l'ex premier per fare due chiacchere con qualche amico (vecchio e nuovo), rilasciare qualche battuta ai cronisti presenti e perchè no, lanciare anche qualche stoccatina delle sue. Sempre sulla materia elettorale il Cavaliere ha rivendicato che «i sondaggi che mi danno più basso mi danno dieci punti avanti all'Unione. Anche con questa legge elettorale avremmo la vittoria». È arrivato il momento delle candeline: Roberto Maroni che con la maglia n.9 del Milan ha tagliato una enorme torta rossonera, una sorta di cassata gigante con sopra un bel «52». Dopo di che, via alle danze, con tanto di piano bar e discoteca. Berlusconi, intanto si ferma a chiaccherare con i cronisti, parlando anche del suo grosso progetto in cantiere, vale a dire Telelibertà, la tv satellitare che vorrebbe lanciare a maggio, dedicata ai circoli di Micaela Brambilla. E anche qui battute: «A Corona - ha detto ridendo - farò fare il casting». Partono anche i complimenti per la Brambilla, descritta dal cavaliere come «un caterpillar. Attenzione a quello che farà in futuro. Mi dicono che è simpatica anche alle nostre parlamentari». E intanto il clima si riscalda sempre di più, gli invitati sempre più a loro agio e il Cavaliere che scambia battute un po' con tutti. Come evitare di parlare anche dello salute dell'economia del Paese, (anticipando forse il discorso che terrà in questo fine settimana a Cernobbio per il meeting di Confcommercio)? Non è possibile. «Con questi continui interventi sulle operazioni finanziarie, sul libero mercato, penso alle banche e alle telecomunicazioni, l' Italia è diventata un paese inaffidabile», ha detto. Sono passate circa due ore. È tempo per Berlusconi di andar via. Prima di lasciare il party, però, si lascia andare a qualche ulteriore commento su Prodi. Nella nostra coalizione «in questi momenti - ha osservato Berlusconi - la confusione è massima. Ma da loro è molto peggio: voi sapete che in passato ho criticato gli atteggiamenti, le situazioni, ma mai le persone. Ma se sentite di là cosa dicono della persona di Prodi...». La sua macchina è p