La decisione presa con effetto immediato
Berlusconi: «Barbara farà pubblicare le sue foto»
Nel provvedimento emenato ieri viene vietato a tutti gli organi di informazione di diffondere notizie, in particolare quando si riferiscano a fatti e condotte private che non hanno interesse pubblico; riguardino notizie, dettagli e circostanze eccedenti rispetto all'essenzialità dell'informazione e attengano a particolari della vita privata delle persone diffusi in violazione della tutela della loro sfera sessuale». Il garante sottolinea inoltre che «la violazione di tale provvedimento (che sarà pubblicato oggi nella Gazzetta Ufficiale), costituisce reato punito con la reclusione da tre mesi a due anni ed è fonte di responsabilità per una eventuale richiesta di risarcimento danni. Il garante provvederà, infine, a denunciare alla autorità giudiziaria competente ogni singola violazione che venisse rilevata». «Il provvedimento — spiega ancora l'Autorità — si è reso necessario perchè pur nel quadro di vicende per le quali è configurabile un interesse pubblico alla conoscenza anche dettagliata di fatti, «sono state diffuse alcune informazioni e notizie, anche non estratte da trascrizioni di intercettazioni, che hanno oltrepassato i limiti del diritto di cronaca e violato i diritti e la dignità delle persone interessate, a prescindere dalla veridicità di quanto diffuso». Bisognerà vedere però, se e quanto verrà recepita la «tirata d'orecchie» agli organi di informazione. Certo, sulla validità dell'iniziativa vengono dubbi quando, poi, si viene a sapere che il sostituto procuratore Woodcock ha dato libero accesso ali atti istruttori depositati per la richiesta delle misure cautelari. Tradotto per noi comuni mortali significa che i difensori degli indagati avranno a disposizione 6.684 pagine di interrogatori, verbali di pedinamenti, trascrizioni e atti della Procura. E fin qui nulla di male. Ma voi credete che i difensori degli indagati se ne staranno buoni e tranquilli senza cedere alla tentazione di far vedere questi incartamenti a qualche «amico» della stampa? Noi non ci crediamo e con tutta probabilità, quindi, le pubblicazioni di «atti privati» continueranno con tanti saluti alle disposizioni emanate dal solerte Garante. E intanto ieri sera Silvio Berlusconi ha detto che sua figlia Barbara «farà pubblicare le sue foto», i famosi scatti comprati proprio a Corona perché non fossero pubblicati. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se avesse già deciso su quale testata, Berlusconi ha risposto con una battuta: «A chi le offrirà di più». Poi ha parlato del caso Sircana: «Non c'era bisogno di pubblicare le intercettazioni né le ordinanze. Ho letto le intercettazioni e sono rimasto molto male. Ho letto le storie di queste ragazze e sono loro le prime vittime». Ma il Garante non è stato il solo a intervenire ieri. Si è mosso anche il ministro della giustizia, Clemente Mastella, che ha incaricato il capo dell'ispettorato generale del dicastero, Arcibaldo Miller, di verificare se nel corso di «Vallettopoli» siano stati realizzati comportamenti negligenti che possano aver determinato o favorito la violazione del segreto istruttorio o vi siano state condotte che abbiano portato alla violazione delle norme sulla privacy con l'indicazione delle persone vittime di estorsioni, siano esse commesse, tentate o anche solo programmate.