Indagini illegali perquisite tre agenzie
Le perquisizioni riguardano anche le sedi di Prato ed Empoli di una delle tre agenzie di investigazioni coinvolte nelle indagini condotte dal sostituto procuratore fiorentino Ettore Squillace Greco. Secondo quanto emerso gli indagati sarebbero cinque e i reati ipotizzati dalla procura fiorentina riguarderebbero accessi illegali a banche dati riservate, violazione del segreto d'ufficio e corruzione. Fra i cinque indagati, ci sono i titolari o persone legate alle tre agenzie di investigazione toscane dove sono state effettuate le perquisizioni, che sono durate per gran parte della giornata, con sequestri di documentazione e computer. Per gli indagati i reati ipotizzati sono: accesso abusivo a sistemi informativi, corruzione di pubblico ufficiale e violazione di segreto di ufficio in concorso con altre persone ancora da individuare. Al centro delle indagini la verifica se siano stati fatti accessi illegittimi a banche dati riservate, come quelle delle forze dell'ordine, della motorizzazione e dell'anagrafe tributaria. «Abbiamo fiducia nella magistratura», si è limitato a commentare l'avvocato Maurizio Folli, legale di uno degli indagati, titolare di una delle agenzie investigative coinvolte nell'inchiesta. «Per adesso — ha poi aggiunto — non posso proprio dire di più, anche perchè il mio assistito è fuori dall'Italia e, per telefono, non abbiamo potuto approfondire la questione». Le perquisizioni di ieri sono legate agli sviluppi dell'inchiesta fiorentina nata da quella milanese su presunte acquisizioni illegali di informazioni che ha portato all'arresto di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom e a Emanuele Cipriani, titolare dell'ex agenzia fiorentina di investigazioni Polis d'Istinto. Per altri sei indagati, fra i quali appartenenti alle forze dell'ordine, tutti toscani, le indagini sono poi passate alla procura fiorentina.