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di GIANCARLA RONDINELLI QUALCUNO dei suoi stretti collaboratori forse ci sta ancora provando a convincerlo.

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In una giornata difficile come quella di ieri, dove la vicenda Sircana-vallettopoli ha fatto il giro per i banchi di Montecitorio e non solo, Silvio Berlusconi ha ribadito il suo pensiero sull'incontro di mercoledì prossimo, tra il presidente del Consiglio e la delegazione di Forza Italia sulla legge elettorale. Lo ha ribadito ieri nel pomeriggio, durante un incontro a palazzo Grazioli con i coordinatori regionali e con i vertici del suo partito. Un incontro in cui chiaramente si è parlato anche delle prossime elezioni amministrative da organizzare, con i «circoli della libertà» a cui Berlusconi tiene tanto. Il cavaliere pare abbia in mente di realizzare una televisione (materia su cui è maestro) satellitare, dedicata proprio ai circoli dei giovani azzurri, da far partire a maggio e da far gestire, magari, a qualche "esperto" interno al gruppo Mediaset. Ci sarebbe già un nome papabile "Canale della libertà". Un progetto importante per il leader dell'opposizione a conferma di quanto lui tenga al ruolo che i circoli della libertà, capeggiati da Michela Brambilla, rivestiranno nella vita politica del partito. E se ne è parlato nell'incontro di ieri. Ma è chiaro che l'argomento spinoso «legge elettorale» non poteva passare inosservato. Così Berlusconi, chiacchierando con lo «stato maggiore» di Fi avrebbe confermato di voler tenere la linea dura contro questo governo. "È solo un tentativo" da parte della maggioranza "di perdere tempo e poter così restare al governo", avrebbe detto il leader azzurro. Berlusconi non crede quindi alla possibilità di un lieto fine, fatto da un'intesa sulla legge elettorale con il presidente del Consiglio. Anche perché, come avrebbe spiegato ai partecipanti all'incontro, Prodi non si fida della sua maggioranza e "allora, adesso, chiede il nostro aiuto, ma non lo avrà". E allora avanti tutta con lo schema stabilito. Vale a dire: "no" ad una riforma del sistema elettorale sul modello tedesco, confermando di puntare semmai a qualche "piccolo aggiustamento" all'attuale legge secondo lo schema del professor D'Alimonte che prevede soprattutto modifiche al Senato e l'inserimento di uno "sbarramento al 4%" da concordare però con gli alleati. Questo però mentre proprio tra gli alleati, sulla legge elettorale, non è che ci sia un clima disteso e unitario, anzi. La Lega, dopo l'incontro con Prodi, è praticamente in attesa di vedere che succede. Ed è uno. Oggi i capigruppo dell'Udc, insieme a presidente e segretario, andranno dal premier a ribadire la loro posizione, favorevole cioè al modello tedesco. Ed è due. E Alleanza Nazionale, che in serata, tiene a puntualizzare e dire la sua. Alle dichiarazioni del vice-coordinatore nazionale di Forza Italia Fabrizio Cicchitto, sull'esistenza di "una piattaforma comune Fi-An-Lega-Udc", raggiunta dopo alcuni incontri della Cdl, ha risposto tempestivamente l'esponente di An, Ignazio La Russa. "Gli incontri a cui fa riferimento l'onorevole Cicchitto sono quelli di un mese fa". Una posizione comune? "Forse è un pò ottimistico. Da quegli incontri non ci siamo più visti e sentiti sull'argomento. Forse è il caso di incontrarci…". Ed è tre.

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