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SPIEGARE agli italiani i motivi dello «scivolone al Senato», l'evoluzione della crisi e lo spirito della ...

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e se possibile riconquistare un po' di consensi, visto le pessime notizie che arrivano dai sondaggi. Il tutto tenendo presente che in tv «ci si deve andare quando si ha realmente qualcosa da dire». Questo il teorema del portavoce del presidente del Consiglio, Silvio Sircana, che lunedì - dopo 11 anni di «latitanza» - ha riportato Prodi negli studi Mediaset. Ma nonostante l'attesa per l'esordio del premier in un talk, e nonostante i nodi irrisolti nell'Unione non manchino, non si può certo dire che il Paese si sia fermato sotto «il balcone» Mediaset ad ascoltarlo. Il programma è stata visto da appena un milione 126 mila spettatori, con il 12,43 per cento di share. Pochini soprattutto guardando al dirimpettaio «Porta a Porta» che con la coppia di fatto Dico-Mastella ha registrato un discreto 19,21 per cento, con un milione 541 mila spettatori. Molto bene lo share di Prodi — stando alle elaborazioni della Geca Italia su dati Auditel — in Umbria (26,35 per cento), in Calabria (20,06), in Lombardia e Trentino (15,28). Male in Friuli (5,42 per cento), Basilicata (7,36), Toscana (7,41), Lazio (7,76) e in Sardegna (8,68). Solo il 10,71 per cento tra i laureati e l'11,99 tra i diplomati. Un discreto 16,61 tra chi ha «nessun» livello di istruzione. Un piccolo disastro, insomma, per Prodi ma anche per Mentana: nelle 71 puntate di questa stagione Matrix ha registrato una media share del 17,52 per cento; e solo sette volte ha fatto peggio di ieri. E pensare che secondo Prodi certe trasmissioni bisognerebbe farle in prima serata... Forza Italia ironizza: «Una volta c'era il classico programma tv della buona notte. Una sorta di "ninna nanna" tranquilla che accompagnava il sonno degli italiani. Ieri (lunedì) sera - a parere di Maurizio Lupi - la buona notte ai pochissimi cittadini che hanno avuto coraggio di rimanere davanti alla tv è arrivata dal presidente del Consiglio», ma per il deputato «azzurro» si è trattato di «un vero e proprio incubo»: «Quante favole, quante fantasie, quante menzogne è il bello è che ha fatto tutto da solo». Luigi Casero si basa invece sui dati di ascolto per definire la trasmissione «un'ulteriore prova che la grande maggioranza degli italiani si è proprio stufata di ascoltare le promesse e di vedere i continui litigi di questo sgangherato governo».

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