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NON c'è «nessun contrasto ma solo un realismo della politica del nuovo segretario di Stato vaticano» ...

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ne è convinto il senatore a vita Francesco Cossiga. «Per quello che io comprendo, anche in relazione alle diverse situazioni esistenti nei vari Paesi europei e agli atteggiamenti lì assunti dai vari episcopati locali - spiega - il Papa rivolge le sue parole alla Chiesa universale, e quando esse contengono precetti e direttive questi sono sempre di carattere generale e vanno calati nella realtà delle singole situazioni politiche e civili dalle Conferenze episcopali nazionali». E fa alcuni esempi. «In Francia, Germania e Regno Unito vi fu solo una protesta di principio ma nessuna mobilitazione quando furono adottati i pacs. Da parte della conferenza episcopale spagnola vi fu una forte mobilitazione anche di piazza contro la legge Zapatero, ma prima, quando il Partido Popular che sosteneva la Chiesa, e da essa era sostenuto, introdusse qualcosa di simile ai pacs e i vescovi non protestarono». E ancora: «Anche in altri casi l'invito al perdono e alla riconciliazione è stato applicato in forme diverse». È il caso degli accordi con l'Ira in Irlanda del Nord approvati dalla Conferenza episcopale d'Inghilterra e del Galles e dalla Conferenza episcopale irlandese mentre in Spagna la Conferenza episcopale spagnola con il solo voto contrario dei vescovi baschi e catalani si espresse contro ogni trattativa tra il governo e l'Eta basca.

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