I cattolici a sinistra escono allo scoperto: «Ha ragione»
È un messaggio universale di grandissima valenza. Da una parte c'è la riproposizione - ha osservato Lucà - del tema dei valori non negoziabili, come il sostegno alla famiglia e la tutela della vita umana, e questa non è una novità e non c'entra nulla con i Dico. La famiglia e la libertà di educazione poi sono addirittura nella nostra Costituzione». «La bella novità del documento del Papa - ha aggiunto Lucà - è l'invito alla promozione del bene comune in tutte le sue forme. Se questa esortazione viene letta in combinato disposto con i paragrafi successivi, nei quali c'è una fortissima denuncia delle ingiustizie globali, come lo scandalo della fame, della povertà, dei profughi e delle spese per armamenti, allora vediamo che i cristiani sono chiamati ad assumersi una grande responsabilità: ad essi non viene chiesto solo di denunciare questi mali, ma anche di impegnarsi per un mondo più giusto e fraterno». «Il Papa ha sollecitato i cattolici che hanno responsabilità politiche a valorizzare i principi del diritto naturale, punto d'incontro con i non cattolici che si riconoscono nei valori fondanti di ogni società basata sul rispetto dei diritti dell'uomo», ha dichiarato Antonio Tajani, europarlamentare di Forza Italia, e «proprio per questo le parole di Benedetto XVI sono ampiamente condivisibili». Da parte di Alleanza Nazionale, Maurizio Gasparri ha affermato che «le parole del Santo Padre rappresentano uno stimolo molto importante per il mondo politico. Il Parlamento ovviamente è sovrano nelle sue decisioni e la politica deve rimanere in una dimensione laica non confessionale nelle sue scelte. Ma i politici devono avere una loro visione della società. Sabato - ha concluso l'esponente di An - in piazza si è visto il degrado proposto dalla sinistra. La destra difende la famiglia e la vita. E dunque plaude alle parole del Papa e si batterà perchè vinca la cultura dei valori». E per Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di An, «i cattolici 'adulti' che siedono a Palazzo Chigi e in Parlamento dicono: non possiamo obbedire al Papa, non possiamo obbedire alla Chiesa, perché lo Stato è espressione di tutti e non solo dei cattolici. Verissimo. Per questo deve rispettare il diritto naturale non approvando leggi che lo sovvertano, come suggerisce non solo il Papa, non solo la Chiesa, ma anche i laici che procedano secondo natura e usino la ragione, cioé che guardino alla realta' e non si facciano accecare dall'ideologia. E allora: al Papa no, alla Chiesa no, ma al diritto naturale anche i cattolici 'adulti' devono obbedire». Secondo Francesco Pionati, responsabile Comunicazione e Informazione dell'Udc, ««il Papa non interviene nella vita politica, ma difende i principi e i valori morali che sono alla base del suo magistero. Lo Stato laico decide in autonomia e a prescindere da quello che dice il Santo Padre. La coscienza di un credente, al contrario, dovrebbe sentirsi vincolata agli inviti del Papa, specie come in questo caso quando riguardano valori fondamentali e irrinunciabili che sono alla base deltessuto sociale in cui viviamo» «È grossolano e maldestro piegare le parole del Papa a beghe nazionali». Così Giorgio Merlo, esponente cattolico-democratico della Margherita, ha commentato le reazioni del centrodestra al messaggio post-sinodale di Benedetto XVI. «Quelle del santo padre - ha detto Merlo - sono parole alte a cui ogni credente impegnato in politica deve sempre attenersi. Sono parole prudenti e misurate che richiamano principi etici a cui non ci si può non sentire legati». Merlo ha criticato i commenti che sono arrivati dal centrodestra: «non si possono strumentalizzare le parole del Papa, perchè il santo padre parla ai cattolici del mondo. Guai a noi se lo strumentalizzassimo a livello nazionale». «Non sono sorpreso... io, sono abituato a leggere». Non si è spinto oltre,