di LUIGI FRASCA SILVIO Berlusconi non ha alcuna intenzione di partecipare alle consultazioni governative ...
Ieri pomeriggio a Palazzo Marino è intervenuto insieme al sindaco Letizia Moratti per presentare, in qualità di consigliere comunale, il bilancio del Comune di Milano. «Al contrario di quello che sembra in tante tv, questa modo di fare politica della giunta Moratti è il paradigma di cosa significa secondo me una buona amministrazione» ha aggiunto subito dopo. E ha annunciato che parteciperà alla manifestazione sulla sicurezza indetta a Milano il prossimo 26 marzo dal sindaco. «Sarò alla manifestazione per sottolineare la gravità del problema che riguarda la città e non solo», ha spiegato. Berlusconi ha escluso che l'iniziativa possa trasformarsi in una manifestazione di partito: «Non mi sembra. Io sono un consigliere comunale che dà il suo sostegno anche con la sua presenza al sindaco che ha pensato di promuovere questa iniziativa». «Forse è inusuale che un sindaco di una grande città proponga una manifestazione — ha aggiunto — ma credo che anche questa sia democrazia». Secondo Berlusconi il problema sicurezza in Italia esiste, e non è vero, come sostiene la maggioranza, che era stato il suo Governo a non inviare a Milano un numero sufficiente di uomini, come richiesto dal Comune. «Il nostro Governo in passato — ha spiegato — aveva già destinato a Milano due commissariati in più, mentre le persone che avevamo in animo di destinare erano più numerose di quelle che invece sono state assegnate ora, che sono poco più di cento. Noi inoltre avevamo pensato ad un incremento forte dei carabinieri e dei poliziotti di quartiere. Da quello che ci risulta questo progetto, per come succede per quasi tutti i progetti che noi avevamo messo in campo, viene visto con antipatia dall'attuale Governo che cerca di cambiare strada, di non proseguire nella continuità del nostro impegno. Credo - ha proseguito Berlusconi - che l'istituto dei poliziotti e del carabiniere di quartiere, che qui a Milano si aggiungono ai vigili di quartiere, sia un istituto su cui si deve insistere». Nessun commento, invece sulla legge elettorale e sull'invito di Prodi al dialogo, dopo la replica di lunedì. «Oggi parliamo di Milano», ha commentato. Al suo posto ha però parlato il portavoce Paolo Bonaiuti che ha spiegato che il leader di Forza Italia non parteciperà alle consultazioni sulla legge elettorale a cui è stato invitato dal premier. Alla domanda sul perché Berlusconi, secondo indiscrezioni, avrebbe rifiutato l'invito a consultarsi sulla legge elettorale, Bonaiuti ha infatti replicato: «Perché si tratta di un giro di consultazioni a livello di capigruppo e noi ci andremo con i capigruppo Vito e Schifani. Del resto già oggi c'è andato il capogruppo della Lega». Bonaiuti ha ribadito la posizione di Forza Italia sulla riforma della legge elettorale: «La nostra posizione è molto semplice. La legge attuale, con alcune modifiche convenienti e veloci, può andare bene: bisogna prendere quella che è l'attribuzione dei seggi al Senato che è stata fatta su scala regionale e trasferirla su scala nazionale. A questo punto il sistema può funzionare». Secondo il portavoce di Berlusconi «in due tre mesi si possono fare queste riforme dal momento che non occorrono riforme costituzionali e tra quattro, cinque mesi si può andare a votare».