«Il governo potrebbe cadere»
Non senza scherzare sui fischi ricevuti, ai quali ha risposto con un «pernacchio, secondo la tradizione storica dei sanniti, a cui appartengo». Una maggioranza che è «il massimo degli equilibri più avanzanti. O la sinistra si rende conto di questo - ha continuato Mastella - oppure si tornerà al governo nel 2300 d.C.». L'atteggiamento del guardasigilli è, quindi, la spia di un avvicinamento dell'Unione al Centro ma - la nota dolente di un dibattito tutto interno al centrosinistra - è stata anche la presenza di un gruppo di ministri. Che ha deciso di prendere parte al corteo, facendo storcere il naso al Premier Prodi. E che sia stata una manifestazione pacifica o, al contrario che piuttosto si sia trattato di un corteo, accesso dalle polemiche di giornata, fatto sta che il presidente dei senatori di Alleanza Nazionale Altero Matteoli, la piazza Farnese di ieri l'ha definita il «ring» dell'Unione. Un po' per il dibattito interno e un po' per il fatto che, al centro di Roma, erano presenti anche le fila governative. Un fatto, quest'ultimo, che ha fatto indispettire Daniela Santanché (Alleanza Nazionale), che ha detto la sua attraverso una nota, inviata da Cortina D'Ampezzo. Dalla montagna, ha fatto sapere che «sembra più una manifestazione contro il governo che per il governo e, quindi, mi sarei aspettata che non partecipassero tre ministri: la loro presenza appare infatti un problema politico. Questa manifestazione - ha continuato la Santanché - non è rappresentativa degli omosessuali, perché è più uno spettacolo che una manifestazione. È un festival. Si fanno del danno perché gli omosessuali sono rappresentati tutti i giorni nei posti di lavoro e in politica. E non sono invece rappresentati da questa kermesse che, a volte, rasenta il cattivo gusto». Ma non sono mancate voci fuori dal coro. Ci sono stati, infatti, degli esponenti della Casa delle Libertà che - sebbene il corteo fosse colorato per la maggior parte dal centrosinistra - hanno partecipato comunque al corteo e hanno preso parola, parlando ai manifestanti. Non senza qualche fischio, indirizzato al palco. Contestato è stato l'intervento dell'azzurro Benedetto Della Vedova al corteo in favore delle unioni civili, che ha dichiarato di come si possa essere «benissimo al fianco di Berlusconi e al fianco dei gay che rivendicano i propri diritti». Voci fuori dal coro a parte, non sono mancati esponenti azzurri che, come Francesco Giro (Forza Italia), hanno definito il corteo un vero e proprio «flop» e altri, come il presidente dei senatori Fi Schifani che, insieme al senatore del Movimento per l'Autonomia Pistorio, ne hanno messo in evidenza soprattutto le «contraddizioni» interne alla maggioranza. «Sono in piazza per interesse personale. Una norma improbabile - ha arringato Luca Volonté, capogruppo dell'Udc alla Camera dei Deputati - contraria al principio di uguaglianza e alla libertà personale, opposta alla Costituzione. Fassino non ci va ma è molto presente a parole. Prometti privilegi irrinunciabili e non è una grande novità per l'attuale sinistra, ormai soltanto libertaria e radicale. Squatter antiamericani - ha continuato - giacobini anticattolici, scientisti antinaturali tutti uniti dall'ideologia di costruire una nuova umanità, androgina oppure omosex che sia», ha concluso Volonté. [email protected]