Dl, braccio di ferro Rutelli-Marini
Si apre dunque il confronto nella Margherita in vista del congresso nazionale. L'assise, prevista a Roma dal 19 al 21 aprile (non a caso) nei locali di Cinecittà Studios, vedrà 140 delegati «ragionare» sulle cariche degli organi del partito. Da un lato i Popolari serrano le fila, dall'altro i Rutelliani potranno contare sull'appoggio di Lamberto Dini, che rappresenta il 3-4 per cento del movimento. Scomparsi i prodiani. Insomma, se la linea politica non dividerà le correnti (l'accordo è di andare rapidamente verso il partito democratico), sarà braccio di ferro sulle nomine. La presidenza, ovviamente, resterà a Rutelli ma i Popolari puntano a «dimezzare» il leader conquistando la maggioranza negli organi del movimento. A quel punto ogni decisione dovrebbe essere concordata con la componente guidata da Franco Marini. Speculare l'offensiva dei fedelissimi del ministro dei Beni culturali che, di fatto, hanno già conquistato le segreterie di Napoli, Roma e Milano. Nella città partenopea Rutelli è riuscito a spuntarla: segretario sarà nominato tra pochi giorni Antonio Polito. A farne le spese la corrente che fa capo a Ciriaco De Mita. Nella Capitale, dove il congresso si svolgerà da domani a domenica, dovrebbe ottenere il coordinamento il rutelliano Riccardo Milana mentre nel capoluogo lombardo spazio a Pierluigi Mantini. a.dimajo@iltempo.it