A mezzogiorno in piazza del Campidoglio
Roma si mobilita per la liberazioneManifestazione organizzata dal Comune, dall'Associazione stampa e dalle donne afghane
Nella giornata dell'8 marzo le donne saranno in prima fila. L'iniziativa si deve alla sinergia fra il sindaco di Roma, Walter Veltroni e la segretaria dell'Associazione Stampa Romana, Silvia Garambois. Durante la manifestazione sarà esposta in piazza la gigantografia del giornalista, come già avvenuto in circostanze analoghe. Oggi in piazza ci sarà anche il direttore di «Repubblica», Ezio Mauro e il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi. Ma la presenza più significativa sarà quella delle donne afghane e che proprio nella giornata dell'8 marzo scendono in piazza per far sentire la loro voce anche per chiedere la liberazione di Daniele. Presente la principessa Fatima Zaher, primo Consigliere dell'Ambasciata afghana in Italia e di Qorbanali Esmaeli, presidente della Comunità afghana nel nostro Paese. Alla manifestazione, che vuole essere anche un appello per la pace in Afghanistan, parteciperanno anche rappresentanti delle istituzioni, hanno già confermato la presenza, tra gli altri, il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e la senatrice Rosa Villecco Calipari, e giornaliste inviate in scenari di guerra come Daniela Binello e Tiziana Ferrario. Dopo la manifestazione in Campidoglio, verso le ore 13,30 circa, i giornalisti si ritroveranno nella sede in Piazza della Torretta, presso l'Associazione stampa Romana dove la giornata proseguirà, insieme a numerosi rappresentanti della comunità afghana, con la proiezione di reportage sull'Afghanistan, dedicati in particolare alle donne, nella ricorrenza dell'8 marzo. Tra l'altro sarà proposto il video-reportage di Daniela Binello, «Ultime della classe», otto minuti «rubati» nel reparto maternità dell'ospedale di Herat, dove si muore ancora di parto, e la testimonianza di Tiziana Ferrario, inviata del Tg1 e autrice di «Il vento di Kabul»,, un viaggio per capire perchè la pace e la stabilità siano ancora così lontane nella terra che ha ospitato Osama Bin Laden e i campi di addestramento di Al Qaeda. Profondo rammarico per il rapimento di Daniele Mastrogiacomo è stato espresso da Piero Marrazzo nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Cassino. «Il suo viaggio in Afghanistan poteva sembrarci cosa lontana, così come la guerra che si combatte in quei luoghi - ha detto il presidente della Regione Lazio - Il suo sequestro, però, ci ha nuovamente proiettato in una realtà che ci sembra lontana anni luce ma che invece ancora una volta ci tocca in prima persona. Spero che Daniele venga rilasciato al più presto soprattutto perchè era in quella terra solo per renderci partecipi con i suoi articoli e i suoi reportage di ciò che accade lontano dalle nostre case». Ci saranno ancora i rappresentanti della Comunità afghana, che offriranno l'opportunità di assaggiare alcuni piatti tipici. Mau.Pic.